COSENZA Le 28 guarigioni (26 delle quali riconducibili al cluster di Amantea che comprende anche i migranti) non sono riuscite a calmierare i dati dell’infezione da Covid-19 nella provincia di Cosenza. Inutile rincorrere la retorica dei record. Il virus circola indistintamente in buona parte dei comuni della provincia e prova ne sono i nuovi centri dove si registrano per la prima volta dei casi come successo con Lappano. Chi si era affacciato timidamente nel conglomerato di numeri che vengono comunicati giorno per giorno dall’Asp di Cosenza, come il comune di Carolei, in sole 24 ore vede balzare i contagi da 1 a 3. I sanitari provano a tenere sotto controllo il tracciamento, ma i nuovi focolai nella giornata in cui si registrano 82 nuovi positivi sono 62, motivo per il quale l’indagine epidemiologica diventa sempre più complicata. Le forze sono centellinate, medici e paramedici sono impiegati in turni che superano il normale orario di lavoro, ma contro la minaccia invisibile la trincea sanitaria è l’unica speranza a cui aggrapparsi.
CASALI DEL MANCO Nella provincia di Cosenza le criticità maggiori si registrano nel comune di Casali del Manco. I casalini in sole 24 ore registrano 35 nuovi casi di positività al Covid-19, tra di loro (16 in tutto) ci sono anche gli ospiti di una residenza per anziani (qui la notizia). Non appena appresa la notizia, l’amministrazione comunale di Casali del Manco, guidata da Nuccio Martire, si è sincerata delle condizioni degli ospiti e del personale. Tutti per il momento risultano essere positivi ma senza mostrare alcun sintomo. Crescono di 3 unità i contagi anche nell’altro comune della zona rossa, Celico, mentre a Rovito e Spezzano della Sila i contagi registrati nelle ultime quattro ore sono 5 e 3. La fascia presilana è continua ad essere l’osservata speciale, anche perché la task force medica impegnata nella gestione della pandemia ritiene che proprio dai contatti tra le prime persone risultate positive al tampone orofaringeo e provenienti dai comuni montani siano riconducibili le infezioni agli avvocati che prestano servizio al Tribunale di Cosenza, al personale amministrativo dell’Ao di Cosenza e ad altri contagiati residente nel comune di Rende.
COSENZA Anche in città l’allerta rimane alta. Nonostante non siano state emanate ancora delle ordinanze restrittive da parte del Comune di Cosenza, i contagi in più rispetto alla giornata di ieri sono 16, mentre a Corigliano-Rossano, il nuovo caso di positività riguarda un impiegato dell’amministrazione comunale (qui la notizia). L’aumento di contagi fa preoccupare soprattutto per la tenuta del comparto ospedaliero. Rimangono due le persone affidate al personale sanitario che opera nel reparto di rianimazione ma i posti letto nel reparto di malattie infettive sono ormai saturi. Sono 27 in tutto i ricoverati nel piano dell’Annunziata che occupa il reparto, mentre in isolamento domiciliare si trovano 455 persone, 85 delle quali con sintomi, tra di loro ci sono 3 persone che sono state dimesse dopo un periodo di ricovero ospedaliero. Di 1 sola persona (residente nel comune di San Pietro in Guarano) si sono aggravate le condizioni e dunque è stato necessario il trasporto all’ospedale civile di Cosenza.
UNICAL Nelle ultime ore si sono registrati altri due casi di studenti positivi iscritti a corsi dell’Università della Calabria, provenienti dal focolaio del comune di Celico. Gli studenti frequentano Scienze Politiche (terzo anno) ed Ingegneria edile architettura (terzo anno). Le lezioni dei loro corsi passeranno da subito on line, come previsto dai protocolli di sicurezza. Le aule frequentate saranno immediatamente sanificate. Si sottolinea che i due studenti non sono mai andati a mensa. Grazie ai dati registrati dall’app Smart Campus, l’ateneo ha tracciato tutti i contatti avvenuti nei giorni precedenti all’esito del tampone, che sono stati immediatamente trasmessi all’Asp. Le persone che hanno avuto frequentazioni più strette sono state avvisate e andranno in isolamento domiciliare precauzionale.
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