di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME A Lamezia Terme l’apprensione per i nuovi casi positivi al Covid-19 continua a salire, alla luce soprattutto degli ultimi aggiornamenti. Tra i pazienti positivi al coronavirus in città, infatti, ci sarebbero anche due medici di base, entrambi operativi nello stesso studio medico. Uno dei due, inoltre, è stato ricoverato nelle ultime ore all’ospedale di Catanzaro.
Una notizia che ha già fatto attivare tutte le procedure del caso, ad iniziare dal “contact tracing” per cercare, eventualmente, di ricostruire i contatti avuti dai due medici nelle ultime ore con i pazienti. Procedure di sicurezza che proseguono questa mattina anche al Pronto soccorso dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme. Il reparto, infatti, è stato momentaneamente chiuso per consentire le operazioni di sanificazione degli ambienti dopo che un paziente, risultato poi positivo al Covid, è transitato qui la scorsa notte. Una situazione di vera emergenza e che non fa altro che aggravare quelle criticità al Pronto soccorso già riscontrate e denunciate nei giorni scorsi (QUI LA NOTIZIA) e che ha portato alcuni esponenti politici a voler vederci chiaro.
LA DIFFIDA Questa mattina, infatti, è intervenuto sulla vicenda anche il deputato lametino, Giuseppe D’Ippolito. Con una diffida formale il parlamentare del M5S ha chiesto alla commissione dell’’Asp di Catanzaro e ai commissari alla sanità regionale «di intervenire con urgenza sulla grave situazione del Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme». «La struttura, già minata dall’annosa questione della carenza di personale, complice la recrudescenza da Covid, sta collassando. I pochi sanitari rimasti – spiega il deputato – sono sottoposti a turni massacranti pur di garantire il servizio. A ciò si aggiunga il continuo aumento di positivi al Coronavirus, con asintomatici che transitano finanche nei cosiddetti percorsi “puliti”, che poi tocca sanificare, aumentando i ritardi e le attese per le prestazioni sanitarie». «La carenza di personale – continua il parlamentare M5S – si ripercuote a cascata su tutta la struttura ospedaliera, poiché la necessità di creare nuovi spazi per trattare i positivi “ruba” risorse ad altri reparti che sono costretti a lavorare “a singhiozzo”. Infine c’è il problema dei tempi di attesa per ottenere i risultati di un tampone, poiché se è vero che Microbiologia è stata riaperta, lo è altrettanto che il personale preposto deve anche coprire i turni del Laboratorio di analisi, con tutte le conseguenze del caso. Tutto ciò genera tensioni tra pazienti e tra sanitari». «La prima ondata di Covid – conclude D’Ippolito – ha parzialmente risparmiato la Calabria ed altre regioni del Mezzogiorno. Pare che questa volta, dati alla mano, non saremo così fortunati. La seconda fase potrebbe dunque avere effetti devastanti sulla sanità regionale, già logorata da anni di cattiva gestione e disservizi, specialmente in alcuni reparti. Il blocco che rischia il Pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme ne è uno dei casi più rappresentativi».
SCUOLE Da una parte la sanità nella bufera, dall’altra ci sono le scuole. Il liceo classico “F. Fiorentino” domani resterà chiuso dopo un caso di positività accertato fra gli alunni. Il dirigente Cutuli ha così disposto la sospensione delle lezioni per il 24 ottobre, per procedere alla sanificazione delle aule. Tutti negativi, invece, i tamponi effettuati all’istituto “Einaudi”, il primo a chiudere nei giorni scorsi dopo il caso accertato di una docente. Il liceo scientifico “G. Galilei” invece resterà chiuso anche domani per continuare con le operazioni di sanificazione avviate già nei giorni scorsi. Scuole superiori che intanto resteranno chiuse a partire dal prossimo 26 ottobre e per due settimane, così come ha stabilito l’ultima ordinanza firmata dal presidente della Regione Calabria f.f., Spirlì (QUI LA NOTIZIA)
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