Non va bene su scala nazionale, non va bene soprattutto in Calabria. Purtroppo l’uso dell’app Immuni, un supporto tecnologico che può aiutare a combattere il Coronavirus e a contrastarne la diffusione, raggiunge percentuali basse in tutto il Paese, con punte negative nel Sud e in particolare in Calabria, la penultima regione della classifica stilata dalla piattaforma www.immuniitalia.it che fa riferimento al ministero della Salute. La media nazionale degli utenti di Immuni è del 12,5%, ma la Calabria arriva a uno stentatissimo 8,2%: peggio solo la Sicilia, fanalino di coda con il 7,8%. Poco meglio della Calabria la Campania (8,8%), il Molise (10,4%), la Puglia (10,5%) e la Basilicata (10,9%).
Le Regioni più virtuose sono l’Abruzzo (15,9%) e la Toscana, seguita dall’Emilia Romagna. Dati che comunque fanno riflettere: l’app Immuni potrebbe davvero essere uno strumento di aiuto, perché utilizza la tecnologia per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici. «Gli utenti che vengono avvertiti dall’app di un possibile contagio – si legge sulla piattaforma – possono così isolarsi per evitare di contagiare altri. Così facendo, aiutano a contenere l’epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità». Purtroppo, però, gli italiani, e soprattutto i calabresi si sono finora mostrati poco sensibili.
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