Le nuove misure per l’emergenza Covid sono anche una questione di lessico. Il premier Conte, per esempio, non vuole sentire parlare di lockdown, perché ha promesso che non ce ne sarà un altro. Ma il governo, con i numeri dei contagi giornalieri che si avviano a superare quota 20mila, lavora a un nuovo Dpcm che potrebbe essere pronto già domani sera. Prime indiscrezioni. Le scuole restano aperte. Industria, commercio, artigianato e professioni vanno avanti. Si fermeranno invece tutte le attività ritenute «non essenziali», dai convegni allo sport non professionistico. Ci sarà un nuovo limite di posti sui bus e un numero ancora più limitato di ospiti alle cerimonie. E il ministro Gualtieri valuta i fondi per ristorare le attività che saranno costrette a fermarsi.
IL COPRIFUOCO È la misura che innesca le tensioni maggiori. Gli scienziati spingono perché lo stop alle attività e alla circolazione sia imposto alle 21 (o persino alle 20) su tutto il territorio nazionale. Ma diversi ministri ritengono troppo drastico chiudere l’Italia intera in casa alle nove di sera e chiedono di salvare le attività di ristorazione, magari inasprendo controlli e sanzioni. Resta aperta l’ipotesi di posticipare il coprifuoco alle 22 o alle 23, lasciando ai locali pubblici la scelta se rimanere aperti. In ogni caso dopo l’orario stabilito si potrà uscire dalla propria abitazione solo per motivi di urgenza, salute e lavoro.
PALESTRE E PISCINE La linea dura, adesso condivisa da tutto il governo, sembra condannare alla «serrata» palestre, piscine e anche i circoli sportivi dove finora erano consentiti gli allenamenti. Si potrà continuare a fare jogging e attività motoria, con le regole in vigore durante il lockdown. Ma i campionati non professionistici dovranno fermarsi.
CENTRI COMMERCIALI Quasi certa la chiusura nel fine settimana dei centri commerciali, dove si creano assembramenti ad alto rischio. E nel governo c’è chi spinge per arrivare a un lockdown «dolce» nel weekend. I negozi al dettaglio resteranno aperti, ma non è escluso uno scaglionamento degli orari per alleggerire il trasporto pubblico. Quanto ai mercati rionali, o si fa una stretta sulle regole, o saranno chiusi.
LA SCUOLA «Le ordinanze devono essere coerenti e non scavalcare il ministero», è la linea di Azzolina. La ministra ha chiesto di precisare la percentuale di didattica a distanza per le superiori (50%) e spera che questo basti a far venire meno gli ingressi scaglionati.
ESTETISTI E PARRUCCHIERI I negozi per i servizi alla persona dovrebbero rimanere aperti, con controlli molto più serrati sul rispetto dei protocolli e ordinanze di chiusura immediata per chi risulta non in regola.
SPOSTAMENTI TRA REGIONI Sui movimenti da una Regione all’altra nessuna decisione è ancora presa, ma è possibile che venga imposto un limite agli spostamenti da quelle Regioni che hanno un indice Rt molto alto.
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