In attesa del prossimo probabile lockdown, si tirano le somme della stagione estiva in alcuni settori fortemente compromessi dalla pandemia. Il settore alberghiero ricettivo è quello maggiormente colpito mentre ammontano ad oltre 200 milioni di euro le perdite in bilancio delle aziende di quello termale. Una stagione condizionata negativamente dagli effetti del Covid-19 anche per le strutture termali calabresi, presenze inferiori sino quasi al 70%, chiusure anticipate rispetto agli altri anni, perdite economiche rilevanti, che vanno ad aggiungersi a situazioni di difficoltà preesistenti che hanno compromesso il giusto sviluppo di un settore che nel contesto nazionale e internazionale ha visto una crescita esponenziale negli anni scorsi. Problemi infrastrutturali, incapacità o impossibilità di gestione, mancata risposta alle nuove richieste del mercato, questioni protratte nel tempo e ancora irrisolte come quella delle Terme Luigiane, tirreno cosentino. Un paradosso considerato che in Calabria abbiamo delle acque termali con proprietà uniche, le seconde per il maggior contenuto di zolfo in Europa, che dovrebbero essere protagoniste dell’offerta sanitaria, salutistica e anche turistica della nostra regione. Le problematiche continuano a protrarsi dopo diverse proroghe concesse alla società che gestisce le acque minerarie e il parco termale. Le problematiche continuano a protrarsi dopo diverse proroghe concesse alla società che gestisce le acque minerarie e il parco termale. Proroghe finalizzate anche a consentire ai due comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa di predisporre la documentazione necessaria alla trasformazione della concessione da perpetua a temporanea, arrivata a fine 2019 con Decreto del Dipartimento dello sviluppo economico e delle attività produttive della Regione Calabria, che concede loro la gestione delle acque minerarie. E il procedimento di adeguamento dovrebbe finalmente far partire l’iter di concessione e dei relativi bandi per la selezione di una società privata appaltante.
Più volte nella scorsa legislatura regionale ho sostenuto azioni di salvaguardia e recupero a favore delle Terme Luigiane. A partire dal 2015 con la mozione n.42/X, sollecitata per altro anche dalle istituzioni locali, rivolta al riconoscimento dell’importanza e dell’alta valenza attrattivo-turistica che impegnava la giunta regionale a finanziare uno studio di fattibilità per l’integrazione tra il settore dell’offerta termale, e quelli del turismo balneare e religioso. È innegabile che lo sviluppo termale rappresenti un nodo nevralgico per l’economia regionale, pertanto, è inconcepibile che gli interventi di rilancio del settore non siano considerati prioritari, non è più pensabile che siano soltanto i comuni e le società private a farsene carico. È urgente una messa a sistema di azioni specifiche che qualifichino l’intera area e non unicamente quella che ricade sotto il Parco Termale. Occorre orientare progetti integrati strategici in direzione di un’offerta di qualità che possa rendere l’area competitiva con altre mete turistiche del Paese alle quali nulla abbiamo da invidiare per bellezza dei paesaggi e varietà culturale, ma che risultano più gettonate nel circuito turistico per la capacità di erogare servizi migliori, dalle strutture alberghiere alla realizzazione di SPA o percorsi di wellness e benessere.
Una programmazione mirata può e deve trovare attuazione attraverso i contratti di sviluppo, i fondi di coesione e il prossimo Por su cui ormai quella che sarà la nuova giunta e consiglio regionale dovranno lavorare. A questi si aggiungono i finanziamenti del Recovery Fund, un’occasione da non perdere per la realizzazione di opere strategiche per i territori che stanno affrontando la crisi economica e sociale causata dalla pandemia.
Le Terme Luigiane rappresentano un valore aggiunto per le economie locali e per l’occupazione poiché sono un settore che coniuga benessere, salute, bellezze naturali, cultura, turismo, con una rilevante capacità attrattiva in grado di consentire la destagionalizzazione dell’offerta turistica.
L’auspicio è quello di non disperdere l’occasione che verrà offerta dai programmi di finanziamento europei. L’Italia del Meridione continuerà a vigilare sul tema, proponendo anche dei progetti strategici, che ricercando una soluzione definitiva per le Terme Luigiane, guardino complessivamente alla promozione turistica di tutta l’area tirrenica.
*Segretario federale Italia del Meridione
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