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L’Ordine di Cosenza: «In Calabria mancano 5mila infermieri»

Il presidente Fausto Sposato lancia l’allarme chiedendo che si proceda «con urgenza» all’assunzione di personale. E cita l’esempio dell’Usca: «Evidente che una sola unità non possa reggere»

Pubblicato il: 26/10/2020 – 11:02
L’Ordine di Cosenza: «In Calabria mancano 5mila infermieri»

COSENZA Il presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato, chiede che si proceda, «con urgenza», alle assunzioni di personale nelle strutture ospedaliere della Calabria, dove mancherebbero 5.000 infermieri. «Da tempo – dice – ribadiamo che il fattore organizzativo sia propedeutico alla buona sanità. E da troppi mesi chiediamo che l’ospedale di Cosenza, così come tutte le strutture, si organizzi al meglio. Purtroppo non è accaduto ed oggi recriminiamo sul fatto che molti colleghi sono a casa, perché positivi al Covid e molto più esposti degli altri. Manca personale, mancano infermieri. Anche per questo motivo aggiungiamo che si deve accelerare perché i fondi ci sono. Sono stanziati ed assegnati. Mancano almeno 5000 infermieri in tutta la regione». Sposato chiede lo snellimento delle procedure concorsuali. «Non si può più attendere ulteriormente. I concorsi sono fermi da mesi ed oggi è tempo di procedere. Gli operatori di supporto, gli infermieri e chiunque operi nel campo sanitario è in pieno affanno. Potenziamo gli organici, mettiamo in sicurezza chi è più esposto, programmiamo altri interventi strutturali. E non dimentichiamo il sussidio Covid annunciato ma mai realmente pagato». Sposato cita l’esempio dell’Usca di Cosenza: «Non può reggere una sola unità, penso sia evidente. Anche in questo caso manca personale ed occorre integrare quanto prima il sistema, oltre che i laboratori. Noi non siamo eroi, come siamo stati definiti nel primo lockdown, ma esigiamo atti concreti per lavorare in serenità e sicurezza. Limitando gli accessi inappropriati, insistendo sui Dpi e pretendendo celerità nelle scelte. Anche verso i cittadini ed i pazienti». Infine l’appello all’uso delle mascherine: “Sembra scontato ed invece possiamo testimoniare come l’utilizzo – spiega il presidente Opi – sia stato e continua ad essere fondamentale per bloccare la pandemia. Meglio una mascherina che una maschera d’ossigeno».

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