CATANZARO Il distretto della Corte d’Appello di Catanzaro è stato giudicato dal ministero della Giustizia il migliore di tutta Italia nei mesi scorsi e in periodo di Covid. Secondo i dati raccolti dal dicastero, infatti, il distretto di Catanzaro ha eliminato il 110% dei procedimenti, il 35% in più della media nazionale viso che tutte le altre Corti d’Appello e tribunali hanno eliminato il 75% dei procedimenti. Un dato significativo se si tiene conto delle scoperture di organico, magistrati e amministrativi, e dell’attività svolta soprattutto dalla Procura e dall’Ufficio Gip. Questo dato diventa ancora più rilevante se letto in riferimento a maxi-processi come Rinascita-Scott, con oltre 400 imputati e un altissimo numero di avvocati; analogo discorso vale per gli altri processi con centinaia di indagati o persone in regime di custodia cautelare.
L’efficenza dimostrata impone il mantenimento degli attuali assetti in Corte d’Appello e presso i Tribunali e sconsiglia modifiche o applicazioni di magistrati in latri uffici, provvedimenti che pregiudicherebbero la risposta di giustizia data. Il presidente della Corte d’Appello, Domenico Introcaso, ha comunicato il riconoscimento ottenuto dal distretto e ha manifestato riconoscenza per i risultati ottenuti a tutti i dirigenti dei sette Tribunali e Procure. Particolare riconoscenza è andata al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri e al presidente del Tribunale del capoluogo Rodolfo Palermo, per la gestione dei numerosi maxiprocessi in corso.
È stato dato atto, inoltre all’avvocatura dello spirito di collaborazione profuso, nel rigoroso rispetto dei ruoli, indispensabile nei momenti di criticità.
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