COSENZA «Sono stato costretto a chiudere le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado ricadenti in tre Istituti comprensivi della città, a causa di contagi diffusi tra alcuni studenti e docenti, visto che non è stato possibile effettuare velocemente i tamponi nemmeno a chi è entrato in contatto con il virus per mancanza di laboratori attrezzati». Inizia così l’intervento del Sindaco Mario Occhiuto che spiega i motivi della chiusura di alcune scuole cittadine, evidenziando la situazione di emergenza sul territorio con particolare riferimento a quanto sta accadendo all’Ospedale di Cosenza dove i reparti sono saturi e funziona un solo laboratorio per processare i tamponi. «Ho sollecitato – sottolinea il Sindaco Occhiuto – gli uffici di prevenzione dell’Asp, ma mi sono reso conto che in quegli uffici e nell’unico laboratorio attrezzato nell’Ospedale c’è gente che lavora tutto il giorno in situazioni difficili, sotto pressione di cittadini e di autorità varie. Non è certo colpa loro, anzi sono dei valorosi. Vorrei capire, però, perché in questi mesi non sono stati allestiti altri laboratori e perché non sono stati assunti biologi e medici per processare i tamponi? Come si pensava di contrastare il virus senza neanche poter effettuare i tracciamenti? – si chiede Occhiuto. Mi contattano privatamente medici ospedalieri disperati perché sono già saturi i reparti dedicati. Non sono stati implementati infatti – prosegue il primo cittadino – neanche i posti letto nei reparti di malattie infettive e di pneumologia in Ospedale che -ricordo- solo grazie alla mia ordinanza di marzo erano stati raddoppiati! Senza personale sanitario adeguato vengono meno anche gli altri servizi sanitari perché ci si concentra sul Covid-19, ma si muore anche d’altro. A me sembra come al solito – prosegue Mario Occhiuto – una politica di chiacchiere anziché di concretezza. Come se ci fosse bisogno solo di parole, statistiche giornaliere, dibattiti e confronti tra pseudo esperti in tv, mascherine, banchi e sceneggiate di sindaci e governatori “sceriffi”. Poi il Sindaco Occhiuto rivolge un pensiero ai ragazzi cosentini costretti al ritiro sociale. “Abbiamo rinchiuso i ragazzi in casa – continua l’intervento del Sindaco – per tre mesi e poi ancora oggi, senza capire che il ritiro sociale per un adolescente è la morte. Per i giovani lo spazio vitale non è la casa, ma la scuola e la città: hanno bisogno di relazioni e patiscono la mancanza di socialità. Stanno pagando il prezzo che si è fatto troppo poco per salvaguardare la scuola, senza potenziare tutto il contesto come la medicina territoriale. Con il blocco delle attività didattiche si creano problemi seri per gli alunni disabili che non possono seguire la didattica a distanza e che non possono continuare ad andare a scuola. Gravissime sono le conseguenze per i ragazzi autistici durante la chiusura delle scuole. Non c’è risarcimento adeguato che valga per i giovani per la perdita di socialità in questi mesi: c’è il rischio -dicono i pedagogisti- di squilibrio fortissimo nei percorsi di crescita. Una volta sconfitto il virus – conclude Occhiuto – dovremo almeno risarcirli, offrendo loro più spazi di aggregazione, scuole più attrezzate e accoglienti, luoghi di socialità più funzionali. Città più belle, verdi e aperte. Forza ragazzi, resistete! Noi qui a Cosenza continuiamo a lavorare per voi».
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