COSENZA Sulla dibattuta questione degli orari di chiusura dei ristoranti si è espresso anche il presidente di Confapi Calabria Francesco Napoli. Napoli rievoca la difficile situazione del settore sulle volontà del governo per contenere la pandemia e sulle alternative che si potrebbero invece mettere in atto per salvaguardare la salute delle persone e contemporaneamente evitare di mettere in ginocchio alcuni settori. «Se bar e ristoranti non rispettano le distanze, vanno chiusi. Se le rispettano e non creano assembramenti, disporne la chiusura alle 18 distrugge una categoria senza vantaggi per la comunità. Chiudere significa ammettere di non saper controllare».
Per il presidente di Confapi, «mentre governo e Regioni litigano su una manciata di ore che potrebbero in effetti garantire un po’ di sopravvivenza alla categoria dei ristoratori e dei baristi, forse si è un po’ persa di vista una questione importante. I locali che hanno mantenuto strettamente le regole previste per il contenimento del Coronavirus, sono stati luoghi di rischio? E se non è così, perché dovrebbero chiudere? E ancora: se il problema sono e sono stati gli assembramenti della movida e degli aperitivi, perché non si è agito impedendoli tramite l’intervento delle forze dell’ordine?».
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