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Sulla doppia preferenza di genere «la Calabria ha finalmente l’occasione per uscire dall’arretratezza»

Nel corso dell’ultimo consiglio regionale sarà varata anche la legge che consentirà di incrementare il numero di donne nel massimo organismo di rappresentanza calabrese. «Sarà solo merito delle don…

Pubblicato il: 29/10/2020 – 18:58
Sulla doppia preferenza di genere «la Calabria ha finalmente l’occasione per uscire dall’arretratezza»

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione sulla doppia preferenza di genere sottoscritta da diverse associazioni femministe
Nell’apprendere della discussione (I° punto all’ ordine del giorno) della legge sulla doppia preferenza di genere nella prossima e ultima seduta della consiliatura regionale – rinnoviamo anche qui il rimpianto per la fine della giovane vita della presidente Santelli – salta alla memoria dalle reminiscenze ginnasiali: “Col tempo e con la paglia maturano le nespole”, proverbio che vira in chiave mite e contadina il più belligerante e aggressivo “à la guerre comme à la guerre”. Benché ovviamente ancora tutta da approvare, ragionevolmente riteniamo che per la sospirata legge sarà la volta buona. E ciò sia per le storia che caratterizza questa legge in Calabria e nel resto d’Italia, sia per la
larga convergenza sul principio della norma da parte della società civile calabrese, e, non da ultimo, per il sostegno prodotto dalla giusta e recente reprimenda della ministra Bonetti ai consigli regionali che ancora
devono adeguare le loro leggi elettorali alle raccomandazioni del consiglio europeo sulla pari rappresentanza. Senza trascurare i ricorsi presentati, avverso una legge elettorale palesemente iniqua e in contrasto con la legge nazionale ed il quadro costituzionale, l’ultimo dei quali ancora pendente presso il TAR calabrese con ragionevoli possibilità di accoglimento.
Un dato è certo: se approvata, non sarà per merito di questa o delle precedenti deputazioni regionali. Tutte e tutti ricordiamo, infatti, quanto abbiamo lottato, discusso, coinvolto, condiviso; quanto siamo state osteggiate, derise, buggerate, illuse. 10 anni, 3 consiliature – Loiero, Scopelliti, Oliverio – tanto consenso, tante importanti adesioni alla nostra lotta, della società civile, delle professioni, di tante amministrazioni locali hanno trovato fin qui un muro granitico nel fronte della politica maschile e maschilista egemone nell’assise regionale. Mentre nel resto del mondo le donne vivaddio governano da tempo le più importanti organizzazioni, presiedono Commissioni o i più alti organismi del potere statale, alle nostre latitudini la politica regionale con il peggiore degli atteggiamenti di doppiezza e ambiguità ha fin qui resistito e
impedito l’applicazione di una norma di profonda equità e giustizia rappresentativa. Bene questo tempo è finito. Anche la Calabria ha finalmente l’occasione per uscire dall’arretratezza istituzionale e predisporre le condizioni per un rappresentanza politica piena, attraverso una legge che, lo
diciamo subito, dovrà essere inattaccabile sul piano della conformità alla cornice nazionale dettata dalla Legge numero 20 del 2016, perché, non essendo state interpellate finora sul testo, non vorremmo ritrovarci di nuovo
nella necessità di rivolgerci al Tar e al Governo per avere ragione.
E se finalmente anche la Calabria avrà la doppia preferenza di genere, sarà solo merito delle donne delle associazioni e della società civile, di quante non hanno mai abbandonato il campo, soprattutto quello dell’affermazione in ogni ambito della vita pubblica della necessità del pensiero differente, del sapere e
dell’esperienza di genere; di quante non hanno mai indietreggiato di fronte all’arroganza dell’esclusione, per un obiettivo più importante di ogni altro: affrancare questo territorio dall’arretratezza e disegnare un paesaggio regionale – culturale-economico-sociale – plurale, innovativo contemporaneo, giusto e più europeista. Ci son volute lotte e pazienza. Ma come per le nespole ora il tempo è maturo per portare quante più donne in consiglio regionale. E ci riusciremo. D’ora in avanti, quindi, “à la guerre comme à la guerre”.
What Women Want_la Calabria vista dalle Donne
Consigliera di Parità Regione Calabria
Fidapa Bpw Italy, Distretto Sud Ovest
Fimmina tv e Casa delle Donne
Fondazione “Marisa Bellisario”
Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”
Associazione Sinapsi, Reggio Calabria
Associazione 5 D
Associazione di volontariato Mammechemamme

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