di Luca Latella
CORIGLIANO ROSSANO Dalla “carta” ai fatti è un niente. Da sabato 31 ottobre, sarà attivato il reparto Covid all’ospedale di Rossano, che per mesi è sembrato una tela di penelope. Percorsi dedicati che si facevano e rifacevano, letti improvvisati in quella che era l’Unità di terapia intensiva cardiologica situata al primo piano, chiusa per lavori di adeguamento alcuni mesi fa e mai più riaperta. Questa sorta di anomala “inaugurazione” del polo Covid, tanto bramato dal sindaco di Corigliano Rossano nella speranza che finita l’emergenza restasse a disposizione un reparto di Pneumologia, dovrebbe avvenire domani e presumibilmente sarà coordinato dal primario del reparto di Medicina, Lugi Muraca.
Insomma, questa improvvisa decisione del commissario dell’Asp, Cinzia Bettelini, di dar seguito ad una delibera già approvata dal suo predecessore, Giuseppe Zuccatelli, sembra aver colto un po’ tutti impreparati.
Ciò che preoccupa è che al momento al Giannettasio di Rossano non vi sono specialisti di malattie infettive e pneumologi, se si escludono i due in servizio al pronto soccorso. Numeri molto ridotti rispetto a quelli “promessi” quando si sbandieravano, durante la primavera scorsa, decine di nuovi posti di terapia intensiva e sub intensiva. I due in servizio, addirittura, pare che non abbiano ricevuto ancora alcuna comunicazione di “reclutamento” per il reparto Covid mentre è probabile che sarà effettuato del turn-over dai reparti internisti. Questa mattina è stata consegnata una barella per il biocontenimento, insieme ad una nuova ambulanza, ma senza pompa per l’ossigeno, quindi al momento anche inutilizzabile. Rispetto al personale necessario si dice che arriverà, come arriveranno i primi malati aggravati dal virus Sars-Cov-2 fra domani e dopodomani. Presumibile che saranno trasferiti a Corigliano Rossano positivi che necessitano di cure specifiche già ricoverati nelle strutture del Cosentino in surplus o in attesa di un posto letto.
IN ATTESA DI UN POSTO A proposito di file, le numerose ambulanze in coda all’esterno dell’ospedale di Cosenza dimostrano quanto drammatica sia la situazione. La rincorsa ai posti letto diventa quanto più necessaria, se si considera che i letti ormai devono essere centellinati. La situazione degli ospedali è critica e i pazienti necessitano delle cure che solo i reparti di malattie infettive possono garantire. Il fermo delle ambulanze crea anche un altro disagio: quello dei mezzi a disposizione in caso di emergenza. (l.latella@corrierecal.it)
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