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Coronavirus, scuole chiuse in nove Comuni tra "zone rosse" e "arancioni"

Ordinanza della Regione limita gli spostamenti a Giffone e Caccuri (individuati come centri ad alto rischio) e Mangone, Rovito, Spezzano della Sila, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova. Provvedime…

Pubblicato il: 30/10/2020 – 18:42
Coronavirus, scuole chiuse in nove Comuni tra "zone rosse" e "arancioni"

CATANZARO Ai fini del contenimento della diffusione del Covid-19, e in considerazione delle misure vigenti, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza 83 che limita gli spostamenti delle persone fisiche e sospende le attività scolastiche in presenza nei Comuni, identificati come “zona rossa”, di Giffone, Caccuri, e nei Comuni, identificati come “zona arancione”, di Mangone, Rovito, Spezzano della Sila, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova. Il provvedimento, firmato anche dal delegato del soggetto attuatore, Antonio Belcastro, è in vigore dal 31 ottobre 2020 fino a tutto il 13 novembre 2020.
MISURE COMUNI GIFFONE E CACCURI Per i Comuni di Giffone e Caccuri l’ordinanza dispone «il divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui ivi presenti, riducendo drasticamente ogni possibilità di vicinanza fisica e limitando al massimo ogni spostamento; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; sussiste il divieto di accesso all’interno del territorio comunale, fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio individuato, per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza e nelle attività riguardanti l’emergenza e per le forze dell’Ordine, Forze di Polizia, Forze Armate, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, impiegati per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del Covid-19 o in altri servizi d’istituto, dei servizi pubblici essenziali, per gli spostamenti connessi alle relative attività».
Il provvedimento «consente, all’interno del territorio interessato, unicamente gli spostamenti ritenuti essenziali, per come elencati in allegato 1 alla presente ordinanza, in linea con quanto già approvato con l’ordinanza n. 29/2020, relativo alle misure specifiche applicabili ai Comuni identificati come “zona rossa”, nei quali l’andamento epidemico aveva avuto una particolare evoluzione».
Stabilisce inoltre «la sospensione di tutte le attività commerciali e produttive, ad eccezione di quelle ritenute essenziali, secondo quanto già previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di lockdown».
MISURE COMUNI GIFFONE, CACCURI, MANGONE, SPEZZANO DELLA SILA, ROVITO, ZUMPANO, ANOIA, ROSARNO E TAURIANOVA Per i Comuni di Giffone, Caccuri, Mangone, Spezzano della Sila, Rovito, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova l’ordinanza dispone «il divieto di spostamento delle persone fisiche, dalle ore 21,00 alle ore 05,00 del giorno successivo. Sono consentiti soltanto gli spostamenti motivati da esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute. Per giustificare gli spostamenti dovrà essere necessario esibire una autodichiarazione, utilizzando il modello allegato all’ordinanza n. 80/2020. É consentito in ogni caso fare rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza».
Sospende «in presenza, le attività scolastiche di ogni ordine e grado, con ricorso alla didattica a distanza, rimettendo in capo alle autorità scolastiche la rimodulazione delle stesse. Restano in capo alle autorità scolastiche gli adeguati controlli atti a verificare l’effettiva presenza degli studenti presso il proprio domicilio/residenza per tutto l’arco delle giornate di lezione; resta consentita, sulla base delle singole organizzazioni, per gli studenti con disabilità, la didattica digitale integrata presso gli Istituti scolastici, alla presenza dei rispettivi insegnati di sostegno. Le autorità scolastiche dispongano misure affinché altre tipologie di accessi verso i plessi, siano contingentati».
L’ordinanza prevede altresì «il divieto assoluto di assembramento, il rispetto delle misure di distanziamento fisico interpersonale e delle misure igieniche di prevenzione ed è raccomandato fortemente l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi».
Si ribadisce infine «la necessità, per tutte le persone presenti sui territori interessati, di mantenere comportamenti rispettosi dell’igiene, del distanziamento interpersonale con divieto di assembramenti e dell’uso continuativo di protezioni delle vie aeree, indispensabili a evitare nuove possibili fonti di contagio».
GLI ATTACCHI DEL COVID Il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha commentato l’ordinanza che dispone le nuove chiusure: «Ci auguriamo – ha detto – che, grazie alla nuova ordinanza, nelle prossime due settimane la curva dei contagi possa scendere. Abbiamo la necessità di far decongestionare gli ingressi negli ospedali e di fermare l’aumento dei contagiati. Tutti insieme ce la facciamo».
«La nostra regione, come tutte le altre d’Italia – spiega Spirlì –, non è esente dagli attacchi del Covid-19, per cui, di volta in volta, per contrastarlo, bisogna stabilire ciò che è buono e ciò che non lo è. In questi giorni, ho incontrato rappresentanze colte dei sanitari calabresi e studiosi del fenomeno; mi confronto costantemente con le categorie interessate alle decisioni che devono essere prese e mi fido anche di quel poco tempo che prendo per me per poter decidere».
LA GIRAVOLTA SULLE SCUOLE Spirlì è poi tornato sulla paventata chiusura delle scuole: «Se ne è parlato troppo, si sono fatte congetture senza voler accertare che le decisioni, in questo frangente, non possono essere figlie né degli entusiasmi, né della fretta o della leggerezza. Firmare un’ordinanza è una cosa seria e mi sento di dire, in perfetta coscienza, che il tempo che di volta in volta mi prendo è quello giusto, il risultato di una serie di consultazioni e di studi di dati precisi che devono essere valutati prima di qualsiasi decisione». È proprio quello che molti, giovedì, gli hanno addebitato nel corso di lunghe riunioni alla Cittadella regionale. Oggi, Spirlì dà la propria versione dei fatti: «Non ho mai interloquito con il premier Conte, mentre è vero che mi sento giornalmente con i ministri interessati alle problematiche di cui mi occupo in quel determinato momento». E poi, sulla questione delle scuole, dice: «Non c’è mai stata – sottolinea Spirlì – la volontà di chiudere tutte le scuole della regione, non ce ne sarebbe stato motivo perché non tutto il territorio della Calabria vive le stesse ansie e le stesse preoccupazioni di alcuni territori». Al Corriere della Calabria, al contrario, risulta che il presidente facente funzioni avesse deciso di chiudere tutte le scuole della regione. E che ne fosse convinto almeno fino alla mattinata di giovedì. Nel corso della giornata, però, dopo la moral suasion di molti consiglieri regionali e dopo un lungo summit dai toni a tratti accesi nel palazzo della Regione, Spirlì avrebbe maturato il passo indietro. Da cui la decisione, più sensata, di chiudere gli istituti soltanto nelle “zone rosse” e “arancioni”.
L’ORDINANZA «L’ordinanza di oggi – continua il presidente ff – è specifica e chiarisce un concetto che noi stiamo tenendo vivo nelle decisioni finali: esistono zone fortemente colpite, le zone rosse, altre che sono altamente colpite, le zone arancione, e poi territori che sono tenuti sotto sorveglianza giorno dopo giorno».
«Sappiamo perfettamente – dice ancora Spirlì – che le scuole non sono un luogo di contagio, ma sono frequentate da persone e, molto spesso, gli asintomatici non sanno di essere vittima del virus. Per cui – fermo restando che non è in discussione il sistema scolastico e la grande capacità che ha dimostrato fino a oggi di garantire e tutelare studenti e il personale docente e non – abbiamo la necessità, in quei paesi dove il numero dei malati ha superato un certo coefficiente, di fermare le attività che creino motivi di vicinanza».
«SERVE PAZIENZA E TRANQUILLITÀ»
«Dobbiamo essere pazienti, tranquilli, e – aggiunge Spirlì – riflettere su tutte le cose che facciamo. Dobbiamo essere accorti nei nostri spostamenti, nei nostri gesti, in tutto quello che facciamo. Non diamo per scontato che il virus possa essere lontano da noi. Ricordiamoci di usare le mascherine, di sanificare le mani e di lavarle spesso».
«Abbiamo insegnato tanto a molti durante la prima ondata. Questo – conclude il presidente ff della giunta – non è un nuovo lockdown, ma è comunque un periodo molto duro perché la seconda ondata potrebbe essere più lunga rispetto a quanto noi speriamo che sia. Mi auguro che potremo costantemente comprenderci vicendevolmente. Non sarà mai preso un provvedimento contro qualcuno, cercheremo sempre di fare gli interessi di tutti».

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