CATANZARO Sit-in dei tirocinanti calabresi oggi in Piazza Prefettura a Catanzaro. A promuoverlo il sindacato Usb, che ha lanciato l’allarme sulla «possibilità che i tirocini formativi vengano sospesi e di conseguenza i 7000 tirocinanti rimangano senza nessuna forma di reddito». La preoccupazione dei tirocinanti calabresi è legata ovviamente anche agli effetti delle restrizioni anti Covid imposte dal governo. «Il Decreto Ristoro presentato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte – evidenzia l’Usb – non prevede alcun sostegno economico per chi svolge attività di tirocinio. L’ennesima beffa che rischia di condannare alla fame, con una nuova fase di lockdown alle porte, migliaia di famiglie ormai allo stremo. Ribadiamo la necessità di prevedere misure straordinarie che, nel minor tempo possibile, portino liquidità nelle tasche dei tirocinanti. Così non è possibile andare avanti».
«GARANTIRE IL DIRITTO AL LAVORO» «Faccio mie le preoccupazioni delle sigle sindacali Cgil, Uil e Cisl e auspico che il presidente facente funzioni della Regione e la sua giunta tutelino i lavoratori tirocinanti calabresi e adottino misure, se necessario anche straordinarie, per garantire il diritto al lavoro e la tranquillità loro e delle famiglie». È quanto Graziano Di Natale, segretario-questore del Consiglio regionale «in merito alla possibile sospensione – riporta una nota – dei tirocini di inclusione sociale a causa dell’aumento dei casi di positività al Covid-19».
«Sono mesi che – sostiene il consigliere regionale eletto nella lista “Io Resto in Calabria” – a seguito del diffondersi del nuovo coronavirus, assistiamo quotidianamente ad una vera e propria “tragedia” del tessuto economico occupazionale. È vero che le attività economiche e i lavoratori autonomi stanno trovando in una misura a volte sufficiente, altre meno, ristoro e conforto da parte del governo con provvedimenti di sostegno. È però altrettanto importante che l’Istituzione Regione tuteli i lavoratori tirocinanti con interventi di sostegno al reddito, qualora si dovesse arrivare alla sospensione, affinché uomini e donne e le loro famiglie non siano lasciati ulteriormente indietro e mortificati dal silenzio delle istituzioni». «Credo che il ruolo di chi amministra – prosegue Di Natale – sia quello di garantire e tutelare i diritti sanciti dalla nostra Costituzione. E sul diritto alla salute non intendo indietreggiare di un millimetro».
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