CARIATI «Deve essere riaperto subito e subito messo in funzione l’Ospedale di Cariati per decongestionare lo Spoke di Corigliano-Rossano, da privilegiare, come già deciso, per l’assistenza ai pazienti Covid-19. E con altrettanta celerità va attivato il laboratorio analisi di Cariati e mettere in condizioni di funzionare quello previsto per il polo Covid nel plesso ospedaliero di Rossano per processare con celerità vitale i tamponi rispetto alla mole sempre crescente di richieste». È quanto dichiara il Sindaco Filomena Greco rivolgendo, in una lettera aperta, un appello pubblico ed accorato al Ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì ed ai due commissari straordinari per la sanità, regionale Saverio Cotticelli e provinciale (Cosenza) Cinzia Bettelini. «Non c’è più tempo da perdere – prosegue – bisogna agire e muoversi per mettere in effettiva sicurezza soprattutto quei territori della Calabria nei quali è stata sciaguratamente smantellata la rete sanitaria di base, con la chiusura scriteriata degli ospedali esistenti, cancellando di fatto ed in cambio di nulla il fondamentale diritto alla salute dei cittadini. – Vi sono due evidenze su cui sarebbe maniacale dividersi: 1) da una parte, l’aumento esponenziale del numero quotidiano dei contagi da Covid-19 (siamo ormai a ben oltre 200 al giorno!); 2) dall’altra, la conferma drammatica dell’inserimento della Calabria nella lista delle quattro regioni ad alto rischio in quello che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) classifica come scenario 4: quello nel quale si verifica una situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo».
«Siamo – scandisce la Greco – di fronte alla certificazione di un allarme che la Pandemia ha reso terribile: la vulnerabilità totale del sistema sanitario regionale. Ed è questa fotografia che impone tutte le istituzioni competenti una definitiva assunzione di responsabilità. A partire dall’attivazione con urgenza delle ingenti risorse europee del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) da destinare al riordino totale delle rete sanitaria ed ospedaliera territoriale e dalla riapertura ed urgente messa in funzione di tutti gli ospedali chiusi in Calabria negli ultimi vent’anni senza aver mai costruito e garantito in nessun momento il rafforzamento e miglioramento di un’offerta sanitaria diffusa e normale sui territori».
«Così come è accaduto – ribadisce il Primo Cittadino – nel basso jonio cosentino dove è stata letteralmente distrutta l’efficiente offerta sanitaria esistente con un duplice e reiterato errore politico-istituzionale: da una parte, l’ingiusta chiusura dell’Ospedale di Cariati che garantiva assistenza e sanità di qualità a tutto l’alto crotonese ed alla Sila Greca, incluso il bacino dell’allora città di Rossano; dall’altra, il mancato potenziamento in dieci anni dell’Ospedale Spoke di Corigliano-Rossano che, sommato all’assoluta inerzia registrata a tutti i livelli per la realizzazione annunciata da un trentennio del nuovo Ospedale della Sibaritide, non ha fatto altro che far diventare da terzo mondo il congestionamento quotidiano dei due plessi ospedalieri originari di Rossano e di Corigliano (unificati solo sulla carta) e far esplodere sia l’emigrazione sanitaria che i conseguenti costi che si volevano ridurre tagliando gli ospedali. Una vergogna inaccettabile di cui prendere definitivamente atto. Se è questa ed innegabile la tristissima ed umiliante storia della distruzione politico-istituzionale della sanità alle nostre latitudini non può più essere tollerato alcun tentennamento ulteriore rispetto alla gravità della nuova impennata del contagio da Covid-19 e che, per tutto quello che si sta ormai denunciando a livello nazionale, rischia di far diventare la Calabria il teatro della tragedia nazionale più grande di questa pandemia. È per tutti questi motivi che consideriamo ormai scaduto il tempo dell’analisi, della riflessione e del confronto tra ipotesi diverse così come è inesorabilmente scaduto il tempo dell’attesa burocratica che uccide tutti, la sopravvivenza stessa di territori e comunità. La tragedia Covid – conclude Filomena Greco – è dietro l’angolo e di questa situazione drammatica siano considerati già da ora responsabili, da un punto di vista civile, penale, erariale e morale sia quanti hanno distrutto ieri, sia quanti, titolari oggi di funzioni e poteri di governo, non si sono ancora attivati e non si attiveranno in tempo per evitare ciò che nessuno può augurare a questa terra».
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