CROTONE La notizia del percorso di concordato avviato dalla Abramo Customer Care, così come anticipato dal Corriere della Calabria e confermato ieri sera anche dalle sigle sindacali, ha destato più di qualche preoccupazione nel mondo politico calabrese, soprattutto a Crotone.
Timori che hanno spinto il Comune guidato dal neo sindaco Voce ad intraprendere delle iniziative concrete. «Già lo scorso sabato – scrive in un comunicato – avevo interloquito con la proprietà. Ho immediatamente indetto una riunione urgente di Giunta e lo stesso tema proporrò all’imminente primo consiglio comunale con la richiesta di un ordine del giorno da inviare al Governo centrale. Questa è una problematica che riguarda tutti. Che investe la città nella sua interezza perché la struttura ha costituito e costituisce un riferimento importante dal punto di vista lavorativo nel fragile tessuto della nostra economia». «Al di là tuttavia dell’impegno e di tutte le iniziative che metteremo in campo – continua il primo cittadino crotonese – resta un assunto che vogliamo fortemente fare nostro: basta! Basta con questa altalena sul futuro dei lavoratori. Basta queste continue oscillazioni che creano soltanto fortissima preoccupazione. Occorre una parola chiara e che sia definitiva sul futuro dell’azienda e soprattutto dei lavoratori. La chiederemo al Governo ma anche all’azienda che interpelleremo a breve anche per valutare, insieme con le rappresentanze sindacali una concreta azione, che abbia prioritariamente a cuore il futuro dei dipendenti. Ed al Governo chiederemo non solo una parola chiara nello specifico argomento ma anche di prevedere ulteriori prospettive per l’azienda». «Viviamo – continua Voce – un periodo particolarmente delicato dove il distanziamento sociale impone ed imporrà l’utilizzo di tecniche alternative per le comunicazioni tra le persone. Ebbene l’alta professionalità dei dipendenti della azienda ha già nel passato dimostrato che la stessa è in grado di poter fornire servizi di qualità e di alto livello. Dunque, come probabilmente sarà necessario, i dipendenti potranno essere pronti ad accogliere anche nuovi servizi che sicuramente dovranno essere messi a disposizione delle varie comunità». «Chiederemo al Governo – conclude il sindaco di Crotone – che valuti con attenzione e con urgenza questo percorso tenuto conto prioritariamente della professionalità di chi opera nella struttura ed allo stesso tempo della assoluta necessità per questo territorio di non disperdere un punto di riferimento lavorativo fondamentale».
ELISABETTA BARBUTO (M5S) Sulla vicenda Abramo Customer Care, oltre al sindaco e ai sindacati, è intervenuta anche la deputata del Movimento 5 Stelle, Elisabetta Barbuto: «Voglio esprimere la mia incondizionata solidarietà a tutti i dipendenti della Abramo Customer Care sui quali ieri è piombata l’ennesima doccia fredda costituita dalla notizia del deposito da parte della stessa società, presso il Tribunale di Roma, della richiesta di concordato preventivo». Così la deputata del M5S Elisabetta Barbuto in merito alla notizia che ieri si è diffusa in città destando sconcerto e preoccupazione non solo tra i lavoratori della Abramo e le loro famiglie, ma anche tra tutti i cittadini sui quali, in termini economici e produttivi, si ripercuoterebbe un ipotetico e denegato stop ad una attività che si può ormai definire “storica” per Crotone. «Non è da ieri che la società dava segnali di fumo poco rassicuranti – scrive ancora – ma sicuramente si tratta di una mossa, hanno sostenuto i sindacati in un comunicato diffuso ieri, alquanto inaspettata nell’immediatezza, poiché lo scenario in cui l’azienda verserebbe oggi e che giustificherebbe il ricorso al concordato preventivo, ad appena un mese di distanza dalla presentazione del piano industriale , sembra del tutto stravolto con responsabilità da ricondurre, sempre secondo la Abramo, all’abbandono del progetto da parte del mondo bancario e finanziario». Ancora alle prese con la vicenda della commessa di Roma Capitale di cui sta continuando ad occuparsi, la deputata Barbuto ha inoltre dichiarato che «anche in questa vicenda, come sempre, sarà al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali associandosi alla richiesta di queste ultime di aprire un tavolo per la risoluzione della vicenda che vede coinvolti oltre tremila lavoratori tra le regioni Lazio, Calabria e Sicilia». «Conosco personalmente tanti giovani, ma anche meno giovani, che lavorano da Abramo da tanto tempo e – scrive ancora – so che, come tutti gli altri, hanno sempre svolto il loro lavoro con il massimo impegno, acquisendo una indiscutibile ed ineccepibile professionalità che ha contribuito alla crescita dell’azienda e alla immagine di affidabilità nei servizi resi dalla stessa anche durante il periodo del lockdown». «Ecco perché, tra le altre cose – conclude la deputata Barbuto, non lascerò nulla di intentato di quanto è nelle mie prerogative di rappresentante del territorio, per difenderne il posto di lavoro».
FLORA SCULCO Per la consigliera regionale Flora Sculco «l’azienda Abramo CC – ha scritto in un comunicato – ricopre una importanza fondamentale per il territorio di Crotone e le ultime notizie che arrivano non sono certo rasserenanti. La riduzione degli stipendi, pagati al 70%, e la domanda di concordato preventivo presentato dalla società sono i segnali precisi di una crisi che, ci auguriamo, non diventi irreversibile. Non è il momento di sollevare allarmismi o isterie, anche perché l’iniziativa della società ha l’obiettivo di preservare la continuità aziendale, nonostante questo tipo di mercato sia il più “precario” di tutti». «La Abramo – continua la Sculco – è un fiore all’occhiello di questo territorio non solo per la sua dimensione, ma soprattutto per la qualità dei servizi offerti frutto della professionalità che, in questi anni, si è accresciuta tra i dipendenti. Nelle prossime ore contatterò la proprietà per capire come poter sostenere fattivamente, in questa fase, la società e allo stesso tempo invito i dipendenti a dare il massimo della coesione per non compromettere il futuro dell’azienda e del loro lavoro». «La Abramo CC – conclude Flora Sculco – non può e non deve andare in crisi, se così fosse le ripercussioni economiche e sociali su questo nostro territorio, già in forte sofferenza, sarebbero drammatiche. Ci vuole il massimo sforzo di tutti i soggetti protagonisti, imprenditore, management, dipendenti e istituzioni per salvaguardare questo nostro patrimonio».
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