CATANZARO Sette condanne, dai 10 anni agli otto mesi di reclusione e 13 assoluzioni (compresa quella dell’ex vicesindaco di Cropani, Francesco Greco). Questa, in sintesi la sentenza del processo Bordeland che si è tenuto davanti al Tribunale collegiale di Catanzaro (presidente Carmela Tedesco).
Il collegio ha condannato Salvatore Aiello, 10 anni e 8 mesi di reclusione; Gregorio Aiello, 10 anni e 8 mesi; Maurizio De Fazio, 10 anni e 8 mesi; Rolando Russo, 16 anni e 6 mesi; Massimo Zofrea, 22 anni; Domenico Iaquinta, 8 mesi; Salvatore Scandale, 2 anni e 8 mesi.
Assolti Antonio Bianco, Vito Borelli, Giovanni Colosimo, Maurizio De Fazio, Francesco Greco, Salvatore Stanizzi, Carmine Falbo, Emanuele Valenti Carcea, Riadh Ben Salah, Filomena Muto, Monica Pezzano, Giuseppe Gareri, Klodian Hymety.
Gli imputati rispondono a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, violazioni in materia di armi, illecita concorrenza con violenza o minaccia, esercizio abusivo del credito, intestazione fittizia di beni. Secondo l’accusa, gli affiliati avrebbero avuto interessi nelle attività economiche della zona, in particolare sui numerosi villaggi turistici nell’area compresa tra il Crotonese e il Catanzarese, e in quella dell’esercizio abusivo del credito e dell’usura. L’ipotesi è che i clan sarebbero stati in grado di esercitare una «capillare pressione estorsiva» sugli imprenditori finita in alcuni casi con l’espropriazione agli stessi dei loro beni. Dall’inchiesta era emersa, inoltre, l’infiltrazione della ‘ndrangheta negli apparati politico-amministrativi locali. Nel collegio difensivo gli avvocati Gianni Russano, Pietro Pitari, Salvatore Staiano, Salvatore Rossi, Marco Rocca, Romolo Villirillo, Nicola Cantafora e Massimo Scuteri.
(ale. tru)
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