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Arriva la firma sul nuovo Dpcm, ma è scontro con le Regioni – IL TESTO

In mattinata sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale, coprifuoco generalizzato dalle 22 e nazione divise in tre fasce. Ancora non sono state rese note le aree dove saranno più stringenti le misure…

Pubblicato il: 04/11/2020 – 7:59
Arriva la firma sul nuovo Dpcm, ma è scontro con le Regioni – IL TESTO

ROMA La firma al nuovo Dpcm varato dal Governo è arrivata poco più tardi della mezzanotte, ma tra il premier e i presidenti di regione è ormai “guerra fredda”. Il documento come previsto sarà pubblicato in gazzetta ufficiale e sebbene molte delle indiscrezioni circolate nella bozza (leggi qui la notizia) sono state confermate anche nel documento ufficiale, ancora non sono stati resi noti i nomi delle regioni che rischiano le restrizioni più severe. L’Italia è ormai divisa in tre fasce: rossa, arancione e verde. E’ questa la base della strategia del nuovo intervento che mira a fare dei lock down totali per scongiurare quello generalizzato. Si deciderà in base alla gravità che si sta vivendo sul territorio e per questo le decisioni saranno prese in collaborazione con gli organismi regionali che stanno lavorando alle strategie locali di contenimento della pandemia. Su tutto il territorio nazionale sarà comunque valido un coprifuoco che scatterà alle 22, ma dove è previsto lo scenario più grave, si va verso una stretta sulle uscite se non per comprovate esigenze, per motivi di lavoro o di salute.
>>> ECCO IL TESTO DEL DPCM <<<
LE REGIONI A RISCHIO La tensione di natura politica con i numeri del contagio ormai fuori controllo riguarda le misure da adottare per le regioni più fragili. Secondo le indiscrezioni trapelate alla vigilia della firma, i territori che dovrebbero ricadere nella fascia rossa sono Piemonte, Lombardia, Calabria e la provincia di Bolzano. Misure più attenuate potrebbero scattare per Campania, Puglia, Veneto, Liguria e Val d’Aosta. Ma i governatori non ci stanno. Con una lettera all’«illustre presidente» Conte e ai ministri della Salute e delle Autonomie, i presidenti delle Regioni, guidati da Stefano Bonaccini ribadiscono la richiesta di «univoche misure nazionali».  I governatori vogliono un «contraddittorio per l’esame dei dati», che coinvolga i tecnici dei dipartimenti regionali, perché le procedure del Dpcm «non appaiono chiare». Chiedono un decreto ad hoc con le risorse per ristorare le attività economiche che saranno penalizzate dalle chiusure, nonché la sospensione delle tasse per il 2020 e il 2021. E vogliono anche congedi parentali per quei genitori che dovranno stare a casa a badare ai figli, dove scatteranno le zone rosse. Proprio su quest’ultimo aspetto, è in programma per venerdì una riunione per deliberare misure simili al “decreto ristoro” varato a distanza dell’ultimo Dpcm (del 24 ottobre) con il quale si finanzieranno le attività come palestre, piscine, ristoranti già colpiti dalla prima stretta.
COSA RISCHIA LA CALABRIA Dove lo scenario è di massima gravità oltre alle misure previste a livello nazionale (come il coprifuoco) si applicano ulteriori misure restrittive e l’ordinanza ha validità per 15 giorni. Vietato l’ingresso e lo spostamento. «È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonchè all’interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell’autocertificazione. È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie.  Chiusi anche bar e ristoranti tranne le consegne a domicilio, nonché fino alle 22,00 la ristorazione con asporto. La scuola Ad eccezione «dei servizi educativi per l’infanzia e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza». Rimane «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l’uso di laboratori». Sono sospese le attività sportive anche nei centri all’aperto. È «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all’aperto ed in forma individuale». I parrucchieri e i barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.

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