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Conte rafforza la "stangata": «Nelle zone rosse autocertificazione se si esce da casa»

La conferenza stampa del presidente del Consiglio, che poi prova ad alleggerire la situazione: «Se le misure funzionano al 14esimo giorno si scende di fascia»

Pubblicato il: 04/11/2020 – 22:00
Conte rafforza la "stangata": «Nelle zone rosse autocertificazione se si esce da casa»

«Rispetto alle persone contagiate sale il numero degli asintomatici, diminuisce in percentuale il numero di persone ricoverate ma c’è l’alta probabilità che molte regioni superino le soglie delle terapie intensive e mediche». Così il premier Giuseppe Conte ha esordito nella conferenza stampa serale in cui ha illustrato le misure del nuovo dpcm. «Se introducessimo misure uniche in tutta italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave». «Se introducessimo misure uniche in tutta italia produrremmo un duplice effetto negativo, non adottare misure veramente efficaci dove c’è maggior rischio e imporremo misure irragionevolmente restrittive dove la situazione è meno grave». Conte ha illustrato la distribuzione delle Regioni: nell’area gialla, con criticità moderata, rientrano Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria,Toscana, Molise, Marche, Sardegna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e le provincie di Trento e Bolzano. Nell’area arancione, con criticità medio alta, ci sono Puglia e Sicilia, mentre Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta rientrano nell’area rossa, ha rilevato Conte. Il premier ha poi spiegato che «le ordinanze del ministro della Salute non saranno arbitrarie o discrezionali perché recepiranno l’esito del monitoraggio periodico effettuato congiuntamente” con i «rappresentanti delle Regioni. Quindi ha annunciato che «già questa settimana porteremo in Consiglio dei ministri, dovremo farcela già domani sera, un nuovo decreto legge” per i ristori», per poi tornare sul Dpcm. «Una volta condiviso l’impianto delle misure restrittive le conseguenze sono automatiche, perché basate su criteri predefiniti e oggettivi che sfuggono da qualsiasi contrattazione. Non si può negoziare o contrattare sulla pelle dei cittadini, non lo farà Speranza né i presidenti delle singole Regioni, il contraddittorio . ha sostenuto Conte – ci sarà, perché le ordinanze vengono fatte sentito il presidente, ma non negoziato con il presidente». Inoltre, per Conte «l’autocertificazione è collegata ai divieti. Nelle zone rosse quando si esce di casa va l’autocertificazione, così come tra Regioni e Comuni». Quanto alla scuola, «deve essere un presidio, quindi tra quelle misure il fatto di mandare in Dad degli studenti è un fatto che pesa molto al governo. E appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire la didattica in presenza a quanti più alunni possibili», ha detto ancora il premier. Conte infine ha lasciato uno spiraglio: «Se, all’esito delle misure, una Regione dovesse rientrare in condizioni di stabilità per 14 giorni, con rischio più basso, potrà essere assoggettata a un regime di misure meno restrittive, ce lo auguriamo tutti».

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