di Fabio Papalia
REGGIO CALABRIA Se lo scorso luglio il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà si è piazzato 102°, in fondo alla classifica di gradimento dei 105 sindaci di città capoluogo, oggi il 135° posto gli ha garantito invece la vittoria al concorso del Comune di Milano per 201 diplomati. È stata pubblicata oggi la determinazione dirigenziale che approva i lavori della commissione esaminatrice della graduatoria finale di merito del concorso cui Falcomatà aveva partecipato, per la “selezione pubblica, per esami, per la copertura di n. 201 posti a tempo indeterminato del profilo professionale di istruttore dei servizi amministrativi contabili – categoria C – posizione economica 1”. Un ruolo “sottodimensionato” rispetto alla sua laurea in giurisprudenza e all’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato, ma pur sempre un posto di lavoro a tempo indeterminato. Il bando era stato pubblicato il 31 ottobre 2019, Falcomatà aveva partecipato alle prove preselettive che si erano tenute il 5 e il 6 dicembre 2019, alla prova scritta il 12 febbraio 20202 presso il Palalido Allianz Cloud e alle prove orali pochissimi giorni dopo l’insperata rielezione a sindaco di Reggio Calabria. Falcomatà figura al 135° posto della classifica, cui è stato applicato il criterio della preferenza per i candidati che risultati a parità di punteggio ne avessero diritto. Falcomatà si è piazzato 135° con un punteggio complessivo di 50 punti (all’orale aveva preso 25) e gli è stata applicata la preferenza (è sposato e padre di due figli).
Certamente il Comune di Milano dovrà attendere visto che il candidato oltre il concorso ha rivinto anche la fascia tricolore. Un sindaco che conosce bene il dramma della ricerca di un lavoro in Calabria. Nel programma elettorale aveva inserito un punto al riguardo: “Rafforzare il protagonismo della città sul tema del lavoro, attraverso l’avvio dei concorsi pubblici già deliberati dalla giunta comunale e l’attuazione di un piano straordinario di formazione e lavoro da realizzarsi con le risorse del Decreto Reggio all’uopo destinate che, con l’aiuto della Città Metropolitana, dell’Università e delle forze sociali ed economiche del territorio metropolitano, consenta l’aumento delle chance formative e occupazionali delle persone”. Nulla diceva però sui giovani costretti a emigrare per cercare lavoro fuori regione e come farli tornare in Calabria. (redazione@corrierecal.it)
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