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Calabria "zona rossa", il sindaco di Trebisacce impugna l'ordinanza

La delibera di Franco Mundo: «Oggi non possiamo più pagare le conseguenze di una gestione politica disastrata e disastrosa, né le inadempienze e gli errori sia degli anni passati»

Pubblicato il: 05/11/2020 – 16:16
Calabria "zona rossa", il sindaco di Trebisacce impugna l'ordinanza

TREBISACCE Con  una delibera di Giunta (la n. 192/2020) il Comune di Trebisacce, guidato dal sindaco Franco Mundo, ha dato mandato per procedere all’impugnazione dell’Ordinanza del Ministro della Salute, con la quale la Calabria viene dichiarata, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, Zona Rossa. Tale ordinanza, secondo il primo cittadino, andrebbe a violare diversi principi costituzionali, tra cui il Principio di Proporzionalità, il Principio di Ragionevolezza, il Principio di Tutela della Salute, il Principio della libera circolazione dei cittadini, il Principio di diritto all’istruzione e all’apprendimento per gli alunni delle scuole e conterebbe un’errata applicazione del Principio di Sussidiarietà.
«Non possiamo accettare – ha dichiarato il sindaco di Trebisacce Franco Mundo – di subire passivamente quella che è di fatto una profonda ingiustizia che va a penalizzare oltre ogni dire la nostra regione e i suoi cittadini. In questi mesi come sindaci ci siamo battuti con ogni mezzo per tutelare la salute dei cittadini di fronte all’espandersi dell’epidemia, abbiamo imposto misure e utilizzato risorse comunali. Ora non possiamo pagare prezzi altissimi sebbene in Calabria i contagi siano molto limitati. Sono altre le soluzioni che vanno applicate ad un problema certamente reale, che non è solo quell’emergenza Covid-19, ma fa riferimento all’intera situazione del sistema sanitario calabrese, inadeguato oggi esattamente come lo era nel momento in cui è stato commissariato, anni fa. La Calabria dovrebbe essere posta non tanto in zona rossa, ma al primo posto per l’accesso ad interventi che vadano a risolvere concretamente un problema atavico che oggi si manifesta con tutte le sue conseguenze, sui lavoratori, stremati dai sacrifici richiesti, e sui pazienti a cui viene ricordato per l’ennesima volta, loro malgrado, di essere cittadini italiani di serie B. È tempo di dire basta e di manifestare con risolutezza il nostro dissenso». «Oggi – ha concluso Mundo – non possiamo più pagare le conseguenze di una gestione politica disastrata e disastrosa, né le inadempienze e gli errori sia degli anni passati, ma anche di questi ultimi otto mesi che non hanno portato ad alcuna soluzione dei problemi. In questa chiave deve essere letta l’impugnazione dell’Ordinanza del Ministro Speranza che abbiamo deliberato come Comune di Trebisacce. Chiediamo garanzie e giustizia sanitaria per la nostra terra, e lo faremo in tutte le sedi possibili, cosi come abbiamo fatto e stiamo facendo per l’ospedale di Trebisacce».

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