ROMA La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato le ordinanze di custodia cautelare emanate nell’ambito della maxi-inchiesta “Rinascita-Scott” rispettivamente per l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino, difeso dagli avvocati Anselmo Torchia e Salvino Mondello e per Saverio Lacquaniti Saverio, anche lui difeso da Torchia difeso e Vincenzo Cicino.
La custodia cautelare per entrambi era stata disposta dal gip e confermata dal Riesame di Catanzaro che ora viene chiamato dalla Suprema Corte a rivalutare la concreta sussistenza delle condizioni su cui è sorretta la misura.
Cadono inoltre i capi d’accusa per associazione a delinquere di stampo mafioso e i reati fine contestati agli stessi dalla Dda di Catanzaro secondo cui Giamborino avrebbe «intessuto legami con alcuni dei più importanti appartenenti alla ‘ndrangheta vibonese per garantirsi voti ed appoggi necessari alla sua ascesa politica, divenendo, di fatto, uno stabile collegamento dell’associazione con la politica calabrese, funzionale alla concessione illecita di appalti pubblici e di posti di lavoro per affiliati o soggetti comunque contigui alla consorteria»
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