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Consiglio, il centrodestra va alla guerra con il governo. Il Pd scende in “trincea”

Domani seduta straordinaria dell’Assemblea su “Calabria zona gialla”: la maggioranza prepara una mozione per un’ordinanza anti “lockdown”. I dem valutano di disertare l’aula ma alla fine ci saranno

Pubblicato il: 06/11/2020 – 21:24
Consiglio, il centrodestra va alla guerra con il governo. Il Pd scende in “trincea”

Elmetto in testa, il centrodestra calabrese si prepara alla “guerra” contro il governo nazionale. Il “fronte” della maggioranza regionale è già partito da giorni e domani vivrà il suo diapason nella seduta del Consiglio convocata in via straordinaria e urgente dal presidente di Palazzo Campanella, Mimmo Tallini. Un solo punto all’ordine del giorno in quello che è il primo Consiglio dopo la scomparsa della governatrice Santelli: “Calabria zona gialla”, e già il titolo è eloquente del clima che si respira già in queste ore, molto tese e caratterizzate da una aspra polemica introduttiva tra il centrodestra e il centrosinistra, in particolare il Pd. E anche una “partita a scacchi” giocata sul filo dei nervi e con le Regionali nel mirino, perché l’ordinanza della “zona rossa” del governo Conte, abbinata poi alla proroga eterna del commissariamento della sanità calabrese, agli occhi e nei pensieri (e nei timori) della maggioranza ha un sapore molto (se non solo) “politico”. Inoltre, la maggioranza – riferiscono attenti analisti politici – si sarebbe trovata un po’ “spiazzata” perché avrebbe percepito nell’opinione pubblica, e nelle “piazze” manifestanti di queste ore, un vento non esattamente propizio attorno a sé. Da qui la strategia, messa a punto dai consiglieri regionali in una sorta di “conclave” insediato in via permanente a supporto (secondo i “malingi”, in supplenza…) del presidente facente funzioni della Giunta Spirlì, di mettere in campo tutte le iniziative utili a far capire ai calabresi che il nuovo, comunque pesante lockdown ha un solo “padre pardone”: il governo nazionale targato Pd-M5S. Da qui – in via subordinata – l’ulteriore messa a punto dello strumento con cui poter concretizzare questa “operazione verità” che dovrà emergere chiaramente – è questa l’intenzione del centrodestra calabrese – dal Consiglio regionale di domani. In pratica, l’Assemblea per la maggioranza dovrà servire a dimostrare che la “zona rossa” è solo una “punizione” per la Calabria, applicata dal governo nazionale sulla base di dati non aggiornati a disposizione dei ministero e non sulla base dei dati forniti dalla Regione. Una posizione che la coalizione di governo in queste ore sta definendo per farla confluire in un atto di indirizzo politico – mozione o ordine del giorno – da votare e approvare domani in Consiglio regionale. Sui contenuti e sui toni di questo atto – riferiscono fonti del centrodestra – si sta lavorando da ieri, si è lavorato per tutto oggi e magari si lavorerà anche in nottata, perché ovviamente le parole vanno pesate bene e soprattutto bisogna capire come, quando e fino a quanto “forzare la mano” al governo nazionale: l’ala più “oltranzista” della maggioranza propenderebbe per una mozione-odg che impegni il presidente ff Spirlì a emanare, all’inizio della prossima settimana, un’ordinanza “Calabria zona gialla”, una strada che – è persino superfluo evidenziarlo – significherebbe scontro frontale e totale (istituzionale, politico, amministrativo e persino giudiziario) con Palazzo Chigi, ma nel centrodestra c’è anche un’ala meno “barricadera” che punterebbe a formule più “soft” ma sempre conflittuali, perché comunque il vento elettorale tutti, nel centrodestra, lo sentono e lo sentono soffiare molto forte. Si vedrà in aula, quindi, domani. Come si vedrà cosa succederà sul versante centrosinistra-Pd, che si muove “a specchio” con il centrodestra e su un crinale comunque scomodo, come del resto dimostra la stizzita reazione (contraria) alla convocazione del Consiglio regionale straordinario di domani. Ore di riflessione soprattutto tra i democrat, che nel pomeriggio si sono confrontati con il commissario Stefano Graziano sul da farsi, valutando concretamente la possibilità – e soprattutto l’opportunità – di non partecipare ai lavori consiliari. Alla fine – a quanto si è appreso – pur nella consapevolezza di dover scendere in “trincea”, tra i dem e gli alleati sarebbe prevalsa la linea di fare la battaglia politica in aula. E battaglia, quindi, sarà. (a. c.)

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