Ultimo aggiornamento alle 18:16
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

«La sanità che occorre»

di Ettore Jorio*

Pubblicato il: 06/11/2020 – 11:21
«La sanità che occorre»

La Calabria è in zona rossa. Limitazioni alla vita dei cittadini. Incombenti pericoli di chiusura definitiva di tante aziende, molte delle quali già in sofferenza per la crisi economica in atto da tempo aggravata da dieci mesi di epidemia.
Un Natale che non ci sarà
Conseguentemente, un Natale che si presume povero per commercianti e incolore per le famiglie. A pagarne saranno i bambini, già offesi nella loro gaiezza dai timori che gli riversano addosso i genitori e la lontananza dai nonni. Su tutto, un Covid che galoppa, generando stati di grave confusione organizzativa in quello che rimane della sanità calabrese.
Una chiamata alla responsabilità generale
Una tale situazione lascerebbe ben poco da sperare. Non deve essere così. Questi sono i momenti in cui serve l’impegno di tutti. E di entità straordinaria. Quell’impegno cui la comunità calabrese si è (ahinoi) sempre sottratta nella rivendicazione dei propri diritti, finanche fondamentali, preferendo delegare un siffatto compito ai propri rappresentanti.
La «lotta di strada», ancorché comprensibile alla nostra latitudine in questo particolare momento, dovrebbe abbandonare la turbolenza, anche negli agonismi politico-istituzionali. Deve trovare sedi più contrattuali. Generare la lite civile oggi serve poco o nulla. Lo scontro nelle piazze non è produttivo per due ordini di motivi: a) per essere visibile necessita di un nutrito assembramento, con grave rischio di contagio con un tasso di contagiosità (RT) elevato come il nostro (1,84 salvo dimostrare il contrario); b) distrae dal vero problema che è di tipo riorganizzativo e, quindi, di tutela della salute di tutti.
Verità e bugie
Oggi si discute sulla verità dei dati che avrebbero generato il quasi lockdown regionale. Prescindendo dalla carenza di motivazione che emerge, sul piano della forma, nell’ordinanza di Roberto Speranza (così come scritto ieri), la zona rossa la Calabria la merita tutta. Una conclusione cui si perviene oggi: 1) confrontando i dati emersi sulla stampa sulle presunte manipolazioni intervenute su quelli trasmessi al ministero della salute; 2) tenendo conto delle precarie condizioni rilevate di funzionamento del Ssr, di contrasto al diffondersi del Covid-19 e di assistenza ai positivi.
Non solo. A causa delle condizioni di devastazione progressiva iniziata tanti anni orsono e accelerata con undici anni di commissariamento governativo. Una condizione derogatoria alla gestione ordinaria nei confronti della quale ha registrato, nel panorama politico, un unico oppositore reale. Ad onor de vero, Agazio Loiero, nel presiedere la Regione, lottò con i denti contro il commissariamento, in un Consiglio dei Ministri allora molto avverso alla maggioranza dell’epoca. Proprio perché presumeva quanto sarebbe accaduto. Ben sapeva infatti che il blocco del turnover avrebbe desertificato la sanità, con graduale caduta del servizio. Ben prevedeva, anche per la buona esperienza co-vissuta del commissariamento di protezione civile, che nessuno dei quattro ospedali programmati avrebbe visto l’alba. Una preveggenza di quanto accaduto, attesa la mancata colpevole realizzazione dei presidi ospedalieri di Sibari, di Vibo Valentia e di Gioia Tauro. Ben supponeva che la mancata conoscenza del territorio e dei calabresi avrebbe impedito a chiunque di rimediare ai guasti della sanità, ai quali hanno contribuito tutti nessuno escluso.
La ricetta: collaborazione e severa verifica online
Al di là delle piccole ragioni e dei grandi torti di ieri, considerata la imminente ripartenza del commissariamento ad acta 2.0, necessita che la «regione dei calabresi» si mobiliti, trascurando tuttavia ogni genere di ricorso alla manifestazione violenta. Dovrà farlo attraverso le istanze più giuste, privilegiando quelle più efficaci. Passando, ove possibile, dalla critica sistemica, fine a se stessa, alla pretesa!
Il tutto impegnandosi nella conseguente verifica continuativa sull’operato dei nuovi preposti alla gestione della salute, sia nel ruolo del novellato commissario ad acta che del neo direttore generale del Dipartimento regionale della tutela della salute, ricco di utili esperienze al più alto livello nazionale.
Proviamo, dunque, a pretendere ciò che ci spetta, non trascurando affatto di esercitare il ruolo di guardiano delle istituzioni impegnate, da una parte, a ricostruire ciò che non c’è mai stato nel nostro sistema sanitario e tutelarci dall’attacco costante del coronavirus.
Non trascuriamo in questo processo difensivo delle condizioni di vita delle nostre famiglie di fare sentire agli operatori calabresi il nostro incondizionato e caloroso appoggio attraverso azioni di sostegno delle loro legittime richieste.
Tutti insieme ce la faremo!

*docente Unical

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x