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«Caso Calabria creato in laboratorio. Dal governo bugie, è il momento dell’orgoglio»

Il presidente del consiglio regionale Tallini annuncia l’intenzione di formulare una legge che scongiuri il lockdown. «Palazzo Chigi dica che fine hanno fatto 70 milioni per l’emergenza. La “zona r…

Pubblicato il: 07/11/2020 – 16:12
«Caso Calabria creato in laboratorio. Dal governo bugie, è il momento dell’orgoglio»

REGGIO CALABRIA Emergenza Covid-19 “Calabria Zona Gialla”. Questo l’unico punto all’ordine del giorno della seduta straordinaria del Consiglio regionale iniziata a palazzo Campanella, a Reggio Calabria, con un minuto di silenzio in ricordo della Presidente Jole Santelli. Il presidente dell’Assemblea Domenico Tallini ha deposto un mazzo di fiori nel posto riservato alla Presidenza della Giunta regionale, in ricordo di Jole Santelli. Gesto che l’Aula ha accompagnato con un caloroso applauso in ricordo della Presidente, scomparsa il 15 ottobre scorso. Lo stesso Tallini ha quindi invitato a dedicare alla Presidente Santelli un minuto di silenzio in sua memoria.
Tallini, poi, prima di dare la parola al presidente ff della Giunta regionale Nino Spirlì, ha comunicato l’intenzione di dare mandato a un gruppo di esperti in diritto costituzionale a predisporre una legge regionale «che ci faccia riappropriare della competenza in materia di sanità».
«UN ATTO DI ORGOGLIO» «La riunione straordinaria dell’Assemblea di oggi non è un atto di eroismo, ma è sicuramente un atto di orgoglio, per difendere la comunità che rappresenta». Ha esordito così il presidente del Consiglio regionale, Mimmo Tallini in apertura dei lavori odierni dell’Assemblea, convocata in via straordinaria con un solo punto all’ordine del giorno, Calabria zona gialla” e dibattito sulla situazione della sanità in Calabria dopo la decisione del governo di istituire la “zona rossa”. «Non è un atto di sfida precostituita al Governo. È invece – ha aggiunto Tallini – una difesa dell’autonomia di una terra e di un popolo che rischia di pagare prezzi altissimi ad una politica sanitaria nazionale assolutamente fallimentare che tenta in tutti i modi di coprire i clamorosi ritardi ed errori che hanno favorito la seconda ondata del virus nel nostro Paese. In queste ore la verità sta affiorando. Le allucinanti dichiarazioni del commissario Cotticelli, l’uomo voluto dal governo per gestire la sanità calabrese, lasciano senza parole e dimostrano che la Calabria è stata mandata alla deriva da Conte, Di Maio, Speranza». Secondo Tallini «l’inserimento della Calabria nella zona rossa è priva di ogni logica. I dati in nostro possesso dimostrano che il virus circola in Calabria cinque/sei volte in meno che in Campania, Basilicata e tante altre Regioni inserite nella zona gialla».
«CASO CALABRIA CREATO IN LABORATORIO» «Il sospetto – più di un sospetto – è che il governo, pur di prorogare per altri tre anni lo stato di commissariamento della Sanità Calabrese, abbia creato in laboratorio un caso Calabria, bisognevole delle cure amorevoli dei commissari nominati dai Cinquestelle. Noi – ha rilevato il presidente del Consiglio regionale – comprendiamo la rabbia della gente. Comprendiamo anche che se la prenda con la Regione, ma le cose che stanno emergendo in queste ore, nella loro terrificante drammaticità, debbono fare maturare nell’opinione pubblica calabrese che c’è bisogno di una reazione forte, una reazione di dignità, una sorta di “rivolta delle coscienze” contro uno Stato centrale che umilia una Regione che avrebbe bisogno di protezione e sostegno». Tallini ha quindi aggiunto: «Si è detto: in questi sette mesi non si è fatto nulla per migliorare la situazione sanitaria della Calabria! E chi doveva farlo? In vari passaggi ministeriali, in vari verbali e circolari ufficiali, è stato ribadito che tutta la gestione delle risorse assegnate alla Calabria per contrastare il virus toccava e tocca alla struttura commissariale e cioè allo stesso Governo. Nell’ultima riunione del Tavolo di verifica degli adempimenti regionali, tenutosi nei giorni 8 e 9 ottobre, i ministeri hanno ribadito che la redazione e l’approvazione del Programma operativo relativo all’Emergenza Covid rientra nell’esclusiva competenza della struttura commissariale. E’ di una gravità assoluta quanto detto dal commissario generale Cotticelli nella trasmissione televisiva Rai. Cotticelli, dopo molte reticenze, ha ammesso che il Piano Anticovid doveva farlo lui, che il ministero della Salute ci ha messo due mesi per rispondere ad un suo quesito e che solo tra una settimana il Piano sarà pronto. Il commissario governativo doveva fare il Piano Anticovid e il Ministero della salute non ha fatto nulla per metterlo in mora. Avete capito quale razza di personaggi il Governo ha mandato in Calabria, gente incapace, burocratici in pensione che non sanno nulla di sanità ma che sono solo funzionali alle mire dei Cinquestelle e del ministro Speranza».
LE «FALSITÀ» DEL GOVERNO Tallini ha quindi parlato delle «tante falsità di questo governo e dei suoi cortigiani. Alla Calabria sono stati assegnati 115 milioni nel quadro della lotta al Covid, ma nelle casse ne sono arrivati solo 45 milioni. Che fine hanno fatto gli altri 70 milioni? Cosa ne ha fatto la struttura commissariale dei 45 milioni assegnati alla Calabria? Lo diciamo noi: ne ha utilizzati solo 30 milioni, in maniera nemmeno del tutto trasparente, lasciandone nei cassetti 15 milioni, una somma enorme che sarebbe bastata ad aprire 150 posti di terapia intensiva. Conte e Speranza diano conto ai calabresi di questo scempio, di questo indecoroso furto. Chiamino alle loro responsabilità gli inetti che hanno nominato nelle strutture commissariali. E soprattuto ci dicano che fine hanno fatto i 70 milioni mancanti. Noi studieremo con gli uffici legali la possibilità di una grande azione di risarcimento-danni nei confronti dei superpagati esperti dei Cinquestelle, mandati in Calabria per gestire potere e denari, responsabili di questo clamoroso ammanco che ha privato la regione di nuovi servizi sanitari nel contrasto all’epidemia. Dobbiamo chiedere i danni al Ministro Speranza e al commissario Cotticelli per la mancata predisposizione del Piano anti Covid e il mancato utilizzo di 15 milioni di euro. Da quasi 3 anni la sanità calabrese è in mano ad un solo partito, i Cinquestelle, che ha espresso i vari commissari. Ci portino i risultati ottenuti. Se li avessero ottenuti, non sarebbe stata giustificata la zona rossa. La verità vera è che l’incapacità di governo dei Cinquestelle si è dimostrata in tutta la sua crudezza nella sanità calabrese».
LA LEGGE REGIONALE Oggi – ha quindi spiegato Tallini – «esprimiamo una volontà politica che è anche un impegno etico verso la nostra gente. Non ci interessa il ritorno elettorale, ci interessa tornare a testa alta dalla nostra gente, che ci chiede aiuto. Se ci sono stati errori della Regione, ci saranno in futuro i momenti di riflessione e di analisi. Con l’atto che andremo ad approvare, oltre ad un estremo tentativo di dialogo con il governo, chiediamo al presidente facente e alla giunta di predisporre ogni iniziativa anche straordinaria finalizzata a riportare la Calabria – sulla base inoppugnabile dei dati epidemiologici – nel novero delle regioni di zona gialla. Come presidente del Consiglio darò mandato ad un gruppo di esperti in diritto costituzionale a predisporre una legge regionale che ci faccia riappropriare della competenza in materia sanitaria. Sappiamo – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – che ciò provocherà uno scontro istituzionale, ma non possiamo tirarci indietro. Se il governo avesse fatto il suo dovere verso la Calabria, non saremmo arrivati a questo. Non ci arrendiamo».

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