COSENZA La città si riversa in piazza. Dopo la mobilitazione della settimana scorsa un centinaio di cosentini sono in presidio permanente alla rotonda che consente l’accesso allo svincolo autostradale di Cosenza Nord. Folto lo schieramento di forze dell’ordine schierate in tenuta anti sommossa al fine di evitare l’accesso del corteo alle corsie autostradali. «Sappiamo che il virus esiste e vogliamo una sanità che ci faccia vivere tranquilli. Questo manca ai calabresi per 30 anni di latrocinio nella sanità calabrese – dicono i manifestanti -. Ci troviamo in questa situazione a causa del blocco del turnover e della chiusura di ospedali di cui chiediamo l’immediata riapertura. E poi una medicina di prossimità che funzioni e ambulatori di quartieri». La principale preoccupazione è «questo lockdown, che potrebbe definitivamente produrre la fine di questa terra. Possiamo solo costruire le basi di una inversione di tendenza. Dobbiamo togliere di mezzo i politici che ci hanno ridotto in questa situazione. Serve una risposta forte. Solo noi possiamo dare questo segnale». A circa 20 minuti dall’inizio della manifestazione, le forze dell’ordine hanno accennato a un carica. Quando il presidio si trovata nei pressi dello svincolo sono state esplose quattro bombe carta, poi i manifestanti si sono spostati verso il centro cittadino, dove hanno raggiunto la sede dell’Azienda sanitaria provinciale.
Il corteo, dopo aver manifestato solidarietà ancora una volta agli operatori medico-sanitari in servizio al Pronto soccorso, si è diretto alla sede centrale della Asp di via Alimena. Il corteo, soprattutto le rappresentanti del Collettivo Fem.in, sta contestando le scelte del governo nella individuazione del commissario alla sanità Giuseppe Zuccatelli. (mi. pr.)
x
x