LAMEZIA TERME La situazione epidemiologica legata all’esplosione dei casi di coronavirus in Calabria ha assunto nel corso degli ultimi giorni, contorni sempre più allarmanti. E sebbene l’inserimento nella “zona rossa” continui ad essere indigesto per molti, con le proteste di Cosenza (qui) e Catanzaro (qui), ci ha pensato l’ultimo bollettino, quello diffuso ieri dal Dipartimento Tutela della Salute, a riportare tutti con i piedi per terra, annotando un incremento in un solo giorno di 443 positivi a fronte di 2.204 tamponi, con un’incidenza del 20,2%.
Crescono i nuovi casi, dunque, e conseguentemente anche i ricoveri negli ospedali calabresi. Allo stato attuale sono 256 i posti letto occupati da pazienti affetti da Covid, 16 quelli in Terapia intensiva.
L’EMERGENZA La Regione Calabria prova dunque a correre ai ripari, anche in considerazione della “bufera” esplosa nell’ultimo weekend con l’addio al commissario della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e la sostituzione (non proprio indolore) con Zuccatelli. Con un po’ di ritardo rispetto all’effettuazione d egli interventi previsti nei piani di riorganizzazione adottati dal Commissario ad acta, fissati con le ordinanze n. 80 e 82 con scadenza il 3 novembre, il presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, ha firmato una nuova ordinanza, la n.85, con la quale intende dare (finalmente) l’impulso decisivo al rafforzamento della rete ospedaliera pubblica, con l’incremento del 20% dei posti letto, l’incremento del numero di posti letto nelle Unità Operative di Malattie Infettive e ampliare la recettività dei pazienti Covid positivi, rimodulando i posti letto resisi disponibili dal provvedimento di sospensione dei ricoveri in elezione e dal trasferimento, presso i Presidi Ospedalieri Territoriali direttamente gestiti dalle Aziende Sanitarie Provinciali.
I NOVI POSTI LETTO I primi interventi saranno effettuati nell’area Nord in Calabria, per le strutture di Rogliano, Corigliano-Rossano e Paola-Cetraro, con la realizzazione di 74 posti letto di degenza ordinaria e l’attivazione di 10 posti letto di terapia intensiva dedicati all’emergenza Covid-19.
Altri interventi, poi, sono prevista nell’area Sud della Calabria e per la struttura di Gioia Tauro, con la riconversione di 40 posti letto disponibili in posti letto per degenti Covid. Nell’area Centro, per la Struttura di Soveria Mannelli sarà realizzata una riconversione di 20 posti letto, poi la riqualificazione e l’adeguamento della struttura “Villa Bianca” – già sede del policlinico universitario, nel comune di Catanzaro – per la realizzazione di 100 posti letto Covid-19 dedicati.
Dalla firma dell’ordinanza della Regione, le Aziende Sanitarie e le Aziende Ospedaliere cui afferiscono tali Strutture, dovranno avviare entro cinque giorni le procedure per l’adeguata sistemazione dei plessi ospedalieri da riconvertire in Ospedali Ccovid-19, ovvero le procedure per la rimodulazione dei posti letto secondo quanto indicato nelle disposizioni.
SPIRLÌ: «CALABRIA NON PUÒ PIÙ ASPETTARE» «La Calabria – spiega Spirlì – non poteva più aspettare: la lentezza e l’inadeguatezza dei commissari di Governo, e il mancato controllo da parte degli organi superiori, non potevano dettare i tempi e il passo al contrasto al Covid 19 in Calabria». «Ho preso questa decisione – dice ancora il presidente ff – perché la ritengo l’unica da assumere in momenti come questo. Non possiamo permetterci il tempo delle riunioni, dei confronti e delle proposte: la gente ha bisogno di certezze. Le preoccupazioni e le ansie aumentano quando i rappresentanti del popolo dimostrano incertezze e dubbi. Credo che 234 posti di degenza ordinaria e 10 posti in terapia intensiva, che si sommano a quelli che in questi giorni – grazie alla precedente ordinanza – le Asp e le Aziende ospedaliere hanno attivato, possano essere già un numero tranquillizzante. Questo è il primo passo di un nuovo sentiero. Noi non molliamo, saremo a fianco dei calabresi a prescindere dalle appartenenze politiche e partitiche e al di là degli attacchi mediatici». «Lavoriamo e non perdiamo tempo in pettegolezzi da social o in strane scritture di stampa provocatrice. Mi auguro – conclude Spirlì – che nei calabresi possa crescere la fiducia in chi li rappresenta, perché noi non indietreggiamo davanti a nessuno. Adesso, però, la cosa più importante è che, con il nostro comportamento controllato e misurato, e utilizzando sempre tutti i dispositivi di sicurezza che ci sono indicati dalle autorità sanitarie (mascherine, distanziamento, detersione costante delle mani), i calabresi restino uniti perché solo insieme ce la faremo». (Gi.Cu.)
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