CATANZARO «Il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha la straordinaria capacità di stupirci sempre: stavolta non si è nemmeno accorto che la Regione Calabria, d’intesa con il commissario, lo scorso 18 giugno, aveva adottato il decreto 91 per il riordino della rete ospedaliera Covid indicando con precisione minuziosa la creazione in tutti gli ospedali di Terapie intensive e subintensive e l’adeguamento dei Pronto Soccorso con percorsi dedicati, Radiologie e Tac dedicate». Il Gruppo regionale del Pd rileva così la «sovrapposizione» del nuovo atto a quello precedente, che di fatto è stato «ignorato».
«L’ordinanza di oggi – spiegano gli esponenti democratici – è illegittima ed è solo un atto di propaganda politica. Spirlì dovrebbe giustificarsi con i calabresi perché non ha dato attuazione al decreto 91: adesso sarebbero già possibili nuove Terapie intensive e ricoveri in degenza ordinaria dedicati Covid. In particolare, era previste 134 Terapie intensive così suddivise: 6 per l’Asp di Vibo, 14 per l’Asp di Reggio Calabria, 3 per l’Asp di Crotone, 18 per l’Asp di Cosenza, 6 per l’Asp di Catanzaro, 18 per il policlinico universitario Magna Graecia, 20 per l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria, 34 per l’Azienda ospedaliera di Cosenza e 15 per quella di Catanzaro. A ciò si dovevano aggiunge 123 Terapie subintensive». I consiglieri regionali del Pd entrano ulteriormente nel dettaglio e precisano che «questo decreto era stato prodotto di concerto con il Dipartimento Salute, quindi con la Giunta regionale. Spirlì, pertanto, non poteva non sapere».
La conclusione è perentoria: «Basta chiacchiere, dobbiamo uscire da questa situazione con proposte concrete e attuabili».
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