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Covid e degrado, il campo rom di Scordovillo è una polveriera. «Chi pensa a noi?» – VIDEO E FOTO

Una enorme discarica all’ingresso del campo, condizioni fatiscenti e l’emergenza sanitaria legata ai nuovi contagi da coronavirus. Nonostante i proclami, a Lamezia tutto resta immutato da decenni. …

Pubblicato il: 12/11/2020 – 14:09
Covid e degrado, il campo rom di Scordovillo è una polveriera. «Chi pensa a noi?» – VIDEO E FOTO

di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME
Enormi cumuli di rifiuti, abitazioni fatiscenti, baracche e fogna a cielo aperto. Panni stesi ad asciugare al sorprendente sole di novembre e i sorrisi dei bambini che si contrappongono alle preoccupazioni degli adulti. Qui vivono così tutti, da generazioni. Una sciagura e una ricchezza allo stesso tempo, con la condanna a veder cambiare tutto attorno, senza che nulla cambi per loro.
LA STORIA CHE SI RIPETE È così che vivono decine di persone e di famiglie nel campo rom di Scordovillo, a Lamezia Terme, uno dei più grandi del centrosud. Da decenni si sprecano parole, progetti, visioni. Si sono susseguite, intanto, intere classi politiche, tornate elettorali e promesse di voto. Eppure qui tutto sembra immutato.
Esclusi i progetti di riqualificazione realizzati solo sulla carta, così come i piani di Prefettura e Ministero, tra queste strette vie si vive ancora come trent’anni fa. Tutti i giorni combattono, uniti, la guerra silenziosa contro la disperazione e la povertà. Da mesi, però, si combatte una battaglia comune al resto del mondo, quella contro il Covid-19 che, da queste parti, fa ancora più paura. I casi positivi registrati finora a Scordovillo sono discordanti. Sei quelli ufficiali, decine invece le quarantene disposte dal sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro ma la preoccupazione è che i casi positivi reali potrebbero essere molti di più.


RABBIA E DISPERAZIONE Insufficienti, poi, i controlli. Dal campo di Scordovillo, a piedi o in macchina, si entra e si esce in piena libertà, senza che qualcuno verifichi realmente il rispetto delle disposizioni di quarantena emanate dal primo cittadino lametino. Tra queste strette vie si sta tutti insieme, indistintamente, la promiscuità rischia quotidianamente di far saltare tutto, confidando nelle mascherine e nella buona sorte. Tra gli abitanti del campo monta però la rabbia e la disperazione. Da tempo chiedono gli aiuti promessi e i generi di prima necessità. Quelli arrivati sono insufficienti ma forse la paura più grande è di rimanere senza reddito.
scordovillo
GLI APPELLI «Dicono che ci portano la spesa, ma non è vero – lamenta un’abitante del campo – ci è arrivato solo del cibo scaduto. Nessuna pietà per noi, come facciamo a curarci all’interno dei container? Ho otto figli e altri nipoti, se mi ammalo non rischio di contagiare anche loro?» Insomma, una storia che si ripete uguale a sé stessa da decenni. Le condizioni igieniche sono disperate, tra la fogna a cielo aperto, i topo e soprattutto l’enorme discarica che campeggia ormai da anni all’ingresso del campo rom. La speranza, per la maggior parte di loro, è che qualcosa cambi presto e che la pandemia non distrugga completamente quel poco che ancora gli rimane.
«Se non moriremo per il Covid, lo faremo per la spazzatura – denuncia Cosimo Bevilacqua, portavoce della comunità rom di Scordovillo – siamo stanchi di parlare perché è da mesi che abbiamo chiesto a Mascaro di togliere questa montagna di rifiuti. Mandate qualcuno perché i pericoli sono enormi, anche di incendio. Il tempo c’è stato, perché non sono intervenuti. Così non possiamo più vivere, serve che qualcuno si metta la mano sulla coscienza».

«IL FALLIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE MASCARO» Una bomba ad orologeria pronta ad esplodere ma che solo la classe politica locale, insieme alle associazioni del territorio, possono disinnescare. Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale, con una mozione presentata dal consigliere di minoranza, Mimmo Gianturco: «Le raccomandazioni sono di tenere cura all’igiene personale per tenere a bada i possibili contagi ma qui a Scordovillo la situazione è incredibile, dove l’aumento dei rifiuti è spaventoso. Probabilmente non viene ritirata da mesi. Queste è la resa dell’amministrazione Mascaro, il fallimento gestionale della questione rom a Lamezia. Tanti interventi proclamati ma di concreto non è stato fatto evidentemente nulla. Non è possibile assistere a questo scenario a pochi metri dall’ospedale, è incredibile». (redazione@corrierecal.it)

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