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La sanità «pubblica, laica e accogliente» che sogna Gino Strada – VIDEO

In un video diffuso il 17 ottobre il fondatore di Emergency tratteggia un vocabolario nuovo indicando le parole su cui spera, superata la pandemia, la sanità possa rifondarsi. «Non è possibile che …

Pubblicato il: 12/11/2020 – 9:08
La sanità «pubblica, laica e accogliente» che sogna Gino Strada – VIDEO

ROMA La nomina di Gino Strada come commissario della sanità calabrese stuzzica gli animi dei calabresi esasperati da un sistema sanitario che in questa emergenza da Covid-19 sta facendo emergere tutte le sacche di una inefficienza che si trascina dietro ormai da decenni di scelte sbagliate. Per questo il “vocabolario per una nuova sanità” immaginato dal fondatore di Emergency, molte settimane prima che venisse indicato come possibile successore del generale Saverio Cotticelli, in questi giorni è ritornato di estrema attualità. Quello di cui la Calabria ha veramente bisogno. «L’emergenza Covid ci ha messo davanti una drammatica situazione – dice Gino Strada -. La nostra sanità che si è dimostrata molto fragile e impreparata». E’ da questa premessa che parte il suo modo di ripensare l’intero sistema sanitario. «Il vocabolario della sanità che abbiamo individuato – continua – parte innanzitutto da una sanità universale che non può fare discriminazioni. In questo senso si parla di sanità pubblica nella quale non ha senso il diritto di cittadinanza per il profitto essendo una cosa di tutti noi e ci conviene che nessuno la usi per trarre profitto perché significherebbe sottrarne risorse. Una sanità pubblica che demarchi la distinzione con il privato». Ma a questo punto, Strada evidenzia anche altro, il superamento di distinzioni con una sanità nella quale si generino differenze in base alla regione in cui si vive. «Occorre una sanità di qualità su scala nazionale, regioni diverse non possono avere soluzioni terapeutiche diverse da offrire ai cittadini. Serve una sanità al passo con le conoscenze mediche. La sanità deve essere laica, senza subire l’influenza della fede religiosa degli operatori oltre che accogliente. Un luogo ideale in cui convivono tanti luoghi che rappresentano un gesto di solidarietà umana e interesse da parte della collettività rispetto a chi soffre o è malato. Questa sanità è fattibile recuperando tutte le risorse che progressivamente sono andati nel profitto privato. E’ un passo indispensabile e vorremmo che le istituzioni se ne rendessero conto e iniziassero a pensarci».

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