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Cisl medici contro l’Asp di Catanzaro: «Piano territoriale anti-Covid ignorato»

Il segretario regionale dell’organizzazione di categoria, Accorinti, attacca la commissaria dell’Azienda sanitaria: « Al caos organizzativo e gestionale dei tracciamento si sommano altre inefficienze»

Pubblicato il: 13/11/2020 – 9:06
Cisl medici contro l’Asp di Catanzaro: «Piano territoriale anti-Covid ignorato»

CATANZARO «Qualche giorno fa si è appreso, da un articolo apparso sulla stampa, che la dottoressa Latella, commissaria prefettizia a capo dell’Asp di Catanzaro, avrebbe rassicurato un consigliere regionale ed un sanitario dell’emergenza di Lamezia Terme dell’assunzione di 13 medici per il Suem 118». Lo afferma il segretario regionale di Cisl Medici, Nino Accorinti. «In effetti, la carenza di personale ha messo in crisi questo servizio essenziale per la salute dei cittadini – aggiunge – come denunciato da diverso tempo dalla Cisl, crisi accentuata dalle dimissioni e/o dalla fuga dei medici verso altri settori a seguito delle problematiche organizzative e delle decisioni penalizzanti dell’amministrazione sulle relative retribuzioni. La commissaria non ha chiarito, però, che i medici saranno assunti a tempo determinato con contratto di lavoro autonomo soltanto per due mesi e mezzo, prorogabili. Il compenso orario è il doppio di quello dei medici convenzionati, creando quindi una disparità di trattamento con il personale che da anni assicura la continuità del servizio». Secondo Accorinti, «i paradossi non finiscono qui».
«Il bando – racconta – è conseguente alla delibera n. 688 del 28.10. 2020 assunta in applicazione del Decreto del commissario ad Acta n. 136 con il quale sono state assegnate delle risorse per poter fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19 nell’ambito della rete di assistenza territoriale. Una parte di queste risorse, precisamente quelle di cui al comma 8 dell’art. 1 del D.L. 34/2020, sono state assegnate per le “Centrali Operative”, e non per il Suem 118, cosi come indicato nel Piano di potenziamento e riorganizzazione della Rete di assistenza territoriale di cui al Dca n. 103 del 22 luglio 2020».
«Le centrali operative in questione – specifica Accorinti – che non sono quelle del 118, hanno funzione di coordinamento tra i vari servizi territoriali ed in particolare per le attivazione delle Usca per la gestione domiciliare di pazienti affetti da Covid o sospetti da infezione. Malgrado le suddette disposizioni e la finalizzazione delle risorse, la commissione ha deliberato invece l’assunzione, su indicazione del direttore sanitario aziendale, di medici ed infermieri per il SUEM 118».
«Che fine farà – s’interroga il segretario regionale di Cisl medici – il Piano di assistenza Territoriale Anti-Covid senza le “Centrali operative”? Sempre con le risorse destinate per il Piano Territoriale è stato indetto un bando per l’attribuzione di incarichi di 38 ore settimanali con il contratto degli specialisti ambulatoriali che dovrebbero supportare le Usca. Ebbene, in difformità alle norme dell’Acn e senza tener conto del D.L. 9.3.2020, citato nello stesso avviso, sono stati inseriti gli specializzandi al penultimo ed all’ultimo anno di corso».
«Peraltro, per quanto a conoscenza della Cisl medici – aggiunge – non sembra sia stato elaborato dall’Asp di Catanzaro, relativamente al ruolo dei medici specialisti ambulatoriali interni, alcun protocollo operativo al fine di garantire la presa in carico domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19, come previsto dal Dca n. 103/2020».
«Quindi, l’implementazione della capacità di risposta del territorio – conclude Accorinti – perfino oggi in piena pandemia, viene meno in conseguenza di comportamenti non corretti della commissione prefettizia, che sembra ignorare le norme e i decreti regionali sul Piano territoriale anti-Covid. Al caos organizzativo e gestionale, sul tracciamento dei contatti nel caso di soggetti positivi ed il ritardo nella comunicazione degli esiti dei tamponi, si sommano altre inefficienze».
 

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