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Doppia preferenza di genere, Giannetta: «Il tempo ci darà ragione»

Il consigliere regionale di Forza Italia: «Questa stortura del sistema, figlia della cultura maschilista della nostra società, andava corretta»

Pubblicato il: 13/11/2020 – 10:51
Doppia preferenza di genere, Giannetta: «Il tempo ci darà ragione»

REGGIO CALABRIA «Con la doppia preferenza di genere la Calabria compie un passo storico dopo un lungo, e non facile, percorso per la promozione della partecipazione della donna nel parlamento regionale e per ristabilire un principio di pari opportunità e di non discriminazione».
È quanto dichiara il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Giannetta. «Un passo – aggiunge Giannetta – che arriva più tardi rispetto alle altre regioni, ma che si compie in questa legislatura che, correggendo il passato, introduce un cambiamento normativo per suscitare un cambiamento culturale. Solo quando non sarà più necessario ricorrere a quote, riserve e altri correttivi di tutela – sottolinea Giannetta – potremo dire che il processo di evoluzione verso una effettiva parità di genere sarà compiuto. Allora e solo allora avremo raggiunto il traguardo di una politica veramente inclusiva che riconosca l’uguaglianza nei diritti e dia spazio a tutti: nelle candidature, nelle elezioni e nella effettiva partecipazione agli organismi elettivi».
«Credo – dice ancora il Consigliere forzista – sia particolarmente significativo che la parità di genere arrivi nella legislatura della prima donna presidente della Calabria, Jole Santelli, che per me è stata il miglior presidente della storia del nostro regionalismo. Sicuramente quella che ha meglio interpretato l’orgoglio, l’identità e il sentimento dei calabresi che, in Jole, si sono sentiti finalmente riconosciuti e apprezzati come cittadini di una regione ricca di bellezza e coraggio. È stata una donna, la prima presidente donna, ad arrivare dove nessun presidente della nostra regione era riuscito ad arrivare».
«Eppure – sottolinea Giannetta – la rappresentanza femminile nell’assise regionale calabrese è sempre stata molto bassa. Questa stortura del sistema, figlia della cultura maschilista della nostra società, andava dunque corretta e laddove non fosse intervenuta una norma impositiva, l’attitudine sarebbe probabilmente rimasta quella di mantenere lo status quo». «Il tempo – conclude Giannetta – ci darà ragione sul percorso intrapreso».

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