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«Speranza scivola sul caso calabria con una questione di triste lottizzazione»

di Mimmo Nunnari*

Pubblicato il: 13/11/2020 – 15:13
«Speranza scivola sul caso calabria con una questione di triste lottizzazione»

Si dice: non buttiamola in politica, in questo momento drammatico, nel pieno della tempesta della pandemia, con la gente che muore, gli ospedali stracolmi, il futuro che è buio, come una notte d’inverno senza luna e con la nebbia. Ma come fai, a non buttarla in politica, se non hai risposte, se non c’è un barlume di speranza e soprattutto se vivi in un pezzo d’Italia abbandonato, senza Stato, con la Regione burletta, dominato da un sistema mafioso e paramafioso di colletti bianchi, visiere grigie, toghe scolorite che è peggiore del sistema mafioso, perché lipposo, come le pietre dei fiumi, dove se ci metti il piede scivoli. Come si fa a non buttarla in politica, di fronte all’indecenza di comportamenti incommentabili, se non schiumando di rabbia. Il Governo Conte, nella fattispecie il ministro della Salute Roberto Speranza che pure bisogna riconoscerlo ha lavorato e lavora con impegno, scivola sul caso Calabria e scivola su una questione triste di lottizzazione, come dimostra il caso Giuseppe Zuccatelli, commissario per la Sanità in Calabria caduto da cavallo, ancora prima di salirci: l’esperto , che sosteneva ci volessero baci in bocca per 15 minuti, prima di potersi infettare di Covid; l’uomo succeduto al commissario smemorato Salvatore Cotticelli , “badante” per un anno e mezzo della Sanità calabrese, con una vice che lo rimbrottava e che lei è ancora in carica. Speranza, che Zuccatelli avrebbe dovuto licenziare su due piedi, tace e la Calabria affonda. Perché? Perché Zuccatelli non può essere cacciato? Non è un mistero che sia un esponente di Leu, lo stesso partito di Speranza. Una stranissima coincidenza, sulla quale in tempi normali avremmo sorvolato, perché l’Italia è fondata sulla lottizzazione e scagli la prima pietra chi pensa di avere le carte in regola. Ma questi non sono più tempi normali e certe scelte (inopportune o peggio indecenti) non sono sopportabili. Qua si muore. Signor ministro Speranza ci metta le mani sulla Calabria, direttamente, ascolti chi già – esperti (Rubens Curia) preti di strada e degli ultimi (don Giacomo Panizza), professionisti calabresi – offre gratuitamente collaborazione e non perda la faccia per una coincidenza che assomiglia ad una misera vicenda di lottizzazione.
*giornalista e scrittore

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