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Caloveto Covid-free, il sindaco contro Spirlì: «Chiudere le scuole è mortificante»

Il primo cittadino Umberto Mazza ringrazia i cittadini per aver dimostrato unità e adottato comportamenti responsabili ed efficaci. «Qui gli ambienti scolastici rappresentano un luogo sicuro, dove …

Pubblicato il: 16/11/2020 – 18:28
Caloveto Covid-free, il sindaco contro Spirlì: «Chiudere le scuole è mortificante»

CALOVETO «Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado sull’intero territorio regionale, pur non condividendola, come istituzione non possiamo che prendere atto dell’ordinanza del Presidente facente funzioni Nino Spirlì che sospende le attività didattiche da oggi (lunedì 16) e fino al 28 novembre. Per un comune Covid-free come Caloveto, piccolo nelle dimensioni ma grande nell’impegno nell’osservare tutte le misure di prevenzione per tenersi lontana dai contagi, la scelta di utilizzare lo stesso metro per tutti, è mortificante». È quanto dichiara il Sindaco Umberto Mazza cogliendo l’occasione per ringraziare i cittadini per aver dimostrato unità e adottato fino a questo momento comportamenti responsabili ed efficaci.
«Caloveto – aggiunge il primo cittadino – sta dimostrando senso civico ed interpretando la situazione con lo spirito giusto, consapevole che il territorio, ora più che mai, non è in grado di offrire una sanità adeguata a rispondere all’emergenza sanitaria». «Il nostro pensiero e la nostra vicinanza – aggiunge il Sindaco – vanno a quanti non possono più essere liberi di vivere gli spazi all’aperto ed i propri rapporti sociali, nelle strade e in quella Piazza dei Caduti, fino a qualche mese fa cuore aggregativo e oggi deserta. In un contesto come il nostro, dove il covid, tra le poche realtà nella provincia, non è entrato, gli ambienti scolastici rappresentano un luogo sicuro, dove poter continuare a garantire il diritto allo studio e all’istruzione, tra le opportunità che piccoli centri dell’entroterra, a rischio spopolamento, faticano già a mantenere». «Interpretiamo come un vantaggio e non come un rischio – conclude il sindaco – la possibilità che i bambini possano ritornare a frequentare le attività in presenza, visto che non ci sono dati scientifici che ci dicono che è difficile stabilire che l’infezione di un ragazzo sia avvenuta in aula piuttosto che nei momenti precedenti o successivi all’ingresso».

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