di Gaetano Megna
CROTONE La provincia di Crotone nella morsa del Covid-19. Triplo balzo in avanti del contagio. Secondo il bollettino diffuso dall’Azienda sanitaria provinciale pitagorica, in un solo giorno, ci sono 191 tamponi positivi. Il dato non corrisponde a quello presente nel bollettino regionale di oggi, che assegna alla provincia di Crotone 205 casi positivi. Tra i due bollettini c’è sempre differenza. La sintesi più attendibile è quella dell’Asp, che mette insieme tutti i dati e, infatti, già nella giornata di ieri aveva un aggiornamento più rispondente alla realtà, perché la Regione aveva assegnato poco più di 20 nuovi positivi. Oggi nella provincia di Crotone i positivi totali sono 674, di cui 41 sono ricoverati nel reparto Covid del “San Giovanni di Dio”. All’ospedale non ci sono più posti per nuovi ricoveri e per fortuna la morsa del contagio sintomatico grave, che richiede l’ospedalizzazione, si è allentata. I dati di oggi dicono che il Covid-19 nella città capoluogo di provincia ha fatto un balzo in avanti non prevedibile. I positivi sono 235: otto ricoverati in ospedale, 23 sintomatici e 204 asintomatici. Profondo rosso a Petilia Policastro, dove i positivi sono arrivati, nel giro di pochi giorni, a 118. Non vanno meglio le cose ad Isola Capo Rizzuto che registra 91 tamponi positivi e San Mauro Marchesato con 50 casi positivi attivi. Balzo in avanti anche a Verzino con 24 tamponi molecolari positivi. Si mantiene stazionaria la situazione di Caccuri che ha 23 casi positivi attivi e ben 15 guariti. Il balzo in avanti di oggi è riconducibile ai tamponi accumulati in Calabria e processati a Bari. La situazione, comunque, non deve essere sottovalutata perché in ogni caso si tratta di soggetti che sono risultati positivi e la pillola non sarebbe stata meno amara se il risultato fosse stato reso noto uno o due giorni prima. E’ una situazione che si complica e richiede grande attenzione soprattutto dalla popolazione residente che è chiamata ad avere un comportamento più responsabile. I Posti disponibili in ospedale sono stati esauriti ed è questa la preoccupazione più grossa insieme al fatto che ci sono tanti soggetti che sono positivi al tampone antigenico ed aspettano di effettuare il tampone molecolare, che certifica il contagio.
SI DIMETTE IL PRIMARIO RESPONSABILE DEL REPARTO COVID A complicare una situazione già complessa, oggi è arrivata la lettera di dimissioni del responsabile del reparto Covid dell’ospedale, Nicola Serrao. Una lettera dai toni molto duri. Serrao, infatti, chiarisce che si dimette “per la carenza di personale, situazione che non tutela il personale stesso… ma soprattutto i pazienti”. “Si ritiene azzardata – scrive Serrao – l’apertura di un’altra sezione Covid logisticamente staccata da quella attuale, non idonea dal punto di vista strutturale per mancanza di riciclo dell’area e non solo, ma soprattutto perché richiede un supplemento di personale infermieristico, Oss e medico”. Continuando, Serrao scrive: “Considerato che la patologia Covid è una patologia complessa, multidisciplinare, non è possibile, secondo chi scrive, che venga gestita da personale non opportunamente formato”. Si tratta di un’area dell’ospedale che, nella prima fase della pandemia, era stata utilizzata come zona grigia. In quest’area dovrebbero essere allocati altri dieci posti letto. A Crotone c’è anche chi pensa di utilizzare la paura del contagio per la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria.
OSPEDALE DA CAMPO Su richiesta della Protezione civile, nel pomeriggio di oggi, si è tenuta al comune una riunione “operativa” per stabilire dove allocare l’ospedale da campo previsto per Crotone. Si tratta di una tenda che avrà 20 posti letto per malati Covid, che hanno necessità di ricovero in ospedale. Il reparto Covid del “San Giovanni di Dio”, già da ieri, non ha più posti letto disponibili e l’allestimento di un ospedale da campo, con ben 20 nuovi posti letto, fa fare un sospiro di sollievo a medici e dirigenti dell’Asp pitagorica. La tenda sarà allocata di lato allo stadio “Ezio Scida”, in un ingresso secondario dell’ospedale, attualmente adibito a parcheggio. L’area è recintata e richiede solo gli allacci dei servizi (energia elettrica, acqua e altro), che devono essere realizzati dal Comune. Secondo quanto è stato previsto non passerà molto tempo per l’apertura. Alla riunione di oggi hanno partecipato il sindaco Vincenzo Voce, con altri esponenti della sua Giunta, tecnici del Comune, una delegazione dell’Asp guidata da Francesco Masciari (presenti anche tecnici), rappresentanti regionali della Protezione civile e della Croce Rossa. (redazione@corrierecal.it)
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