ROMA La nomina del commissario alla sanità Calabrese ha ormai i contorni di una farsa. La rinuncia all’incarico di Eugenio Gaudio, ex rettore della Sapienza, si trascina però dietro un’orda di reazioni di sconcerto che hanno comune unico destinatario il ministro della Salute, Roberto Speranza. E’ dal ministero retto dall’esponente politico di Leu che dipendono le sorti della nomina, seppur sia deliberata dal consiglio dei ministri e dopo la revoca dell’incarico di Saverio Cotticelli e la figuraccia in prime time su Titolo V, le dimissioni di Giuseppe Zuccatelli a richiesta e li no di Eugenio Gaudio, gli animi della politica sono tutti in subbuglio e fermento. La politica litiga e i calabresi aspettano che da due settimane la poltrona lasciata vuota dall’ex generale dell’arma dei carabinieri venga occupata. «Via Cotticelli, via Zuccatelli, ora via Gaudio. Attendiamo se ne vada Speranza» scrive subito il leader della Lega, Matteo Salvini. Posizione che è condivisa anche dall’eurodeputato eletto nella circoscrizione meridionale Vincenzo Sofo. «E’ intollerabile e inaccettabile che una persona appena nominata dal Governo come commissario per la gestione della sanità in una fase di emergenza come quella del Covid e in una terra condannata alla zona rossa per le condizioni disastrose del suo sistema sanitario si permetta di dire, a poche ore dall’annuncio della sua nomina, che rinuncia all’incarico perchè sua moglie non vuol trasferirsi a Catanzaro. Basta trattare i calabresi come spazzatura d’Italia, dove inviare gli avanzi della politica e della pubblica amministrazione che non si sa dove piazzare. Il Governo ponga subito fine a questo teatrino vergognoso e il ministro Speranza presenti immediatamente le proprie dimissioni. La Calabria merita rispetto». Ma il ministro Roberto Speranza non si guadagna soltanto le ire dei leghisti, contro di lui è intervenuto anche il parlamentare forzista Giuseppe Mangiavalori. «La gestione della sanità calabrese è diventata una barzelletta planetaria, una barzelletta che non fa ridere, che fa piangere. Ora questo governo di incompetenti deve chiedere scusa e mettere fine a questo osceno balletto. Si dichiari, una buona volta, la fine del commissariamento. È l’unica soluzione, dal momento che il tandem Conte-Speranza, finora, ha collezionato solo figuracce ai danni di due milioni di calabresi che chiedono di avere un piano Covid, ospedali attrezzati e un numero sufficiente di medici e operatori sanitari per affrontare la pandemia» sostiene l’azzurro che aggiunge: «Questa vicenda è un baratro politico e amministrativo apparentemente senza fondo. Di certo, il peggior dirigente sanitario calabrese sarebbe più capace del miglior commissario scelto da questo governo».
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