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«Punitivo e anticostituzionale», così Jorio smonta il Decreto Calabria

Il docente Unical in audizione alla commissione Affari sociali della Camera evidenzia il fallimento dell’istituto commissariale e critica il nuovo testo che lo proroga. E poi mette sotto accusa l’a…

Pubblicato il: 17/11/2020 – 13:10
«Punitivo e anticostituzionale», così Jorio smonta il Decreto Calabria

COSENZA Punitivo della Calabria, in buona parte lesivo di articoli e principi costituzionali. In sede di audizione nella Commissione Affari sociali della Camera Ettore Jorio, professore di Diritto civile della sanità e dell’assistenza sociale presso l’Università degli Studi della Calabria, e tra i massimi esperti nazionali di tematiche legate alla sanità, “smonta” quasi pezzo pezzo il “Decreto Calabria” che proroga il commissariamento della sanità regionale.
Secondo Jorio il testo, «in quasi tutti i suoi articoli, viola una lunga serie di principi della Costituzione: viola a esempio il principio di leale collaborazione con l’esercizio, da parte del governo, delle politiche sanitarie calabresi, di imperio e anche con una pericolosa superficialità. Un governo – ha proseguito Jorio – che di fatto commissaria se stesso non avendo esercitato il suo potere di controllo in modo efficace». Il docente Unical ha poi evidenziato il sostanziale fallimento finora registrato dall’istituto del commissariamento della sanità calabrese, rilevando che «cinque commissari in 11 anni non sono riusciti a esercitare le competenze assegnate, manifestando l’incapacità a predisporre la gestione dei compiti, producendo un disavanzo in continua crescita, un incremento della emigrazione sanitaria, pari a 320 milioni in un anno secondo le ultime rilevazioni, e anche – ha sostenuto Jorio – la mancata approvazione di bilanci per ben cinque esercizi consecutivi, e infine un programma operativo predisposto ma mai attuato». Davanti alla Commissione Affari sociali della Camera, Jorio ha poi stigmatizzato «le poche e inadeguate risorse» 180 milioni in tre anni, previste dal “Decreto Calabria come “contributo di solidarietà alla Regione, e ha definito 1incomprensibile poi i 15 milioni messi a disposizione degli advisor per certificare i bilanci, piuttosto che destinarli all’indispensabile rilevazione del fabbisogno epidemiologico su sui si deve fondare l’intervento commissariale. L’adempimento della certificazione da parte dell’advisor non è mai stato perfezionato in quasi un decennio, e questo ha anche determinato l’incertezza sul Consolidato regionale. Sarebbe meglio – ha osservato il docente Unical – che un siffatto incarico venisse assegnato alla classe professionale calabrese attraverso procedure agonistico-selettive rivolte in primo luogo ai giovani prodotti dalle nostre Università». Infine, Jorio ha avanzato alcune proposte emendative del Decreto Calabria, come la ricognizione del definir patrimoniale, l’introduzione della relazione di inizio mandato del commissario, la disponibilità finanziaria di una perequazione straordinaria del debito pregresso – «pena l’affondamento definitivo dll a sanità calabrese» – e il coinvolgimento della Conferenza dei sindaci.

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