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Calabria nella bufera, l'arresto di Tallini è l'ultima tegola

L’arresto del presidente del Consiglio regionale si abbatte come un terremoto su un assetto regionale già fragile e precario. Dalla morte prematura di Jole Santelli solo un mese fa, all’emergenza C…

Pubblicato il: 19/11/2020 – 12:11
Calabria nella bufera, l'arresto di Tallini è l'ultima tegola

CATANZARO Una Regione senza pace, che vive uno dei periodi più duri della sua storia politica e istituzionale. L’arresto del presidente del Consiglio regionale, Mimmo Tallini, finito ai domiciliari per presunti rapporti con la ‘ndrangheta del Crotonese, si abbatte come un terremoto su un assetto regionale già fragile e precario, aumentando in modo esponenziale l’incertezza che incombe sulla massima istituzione calabrese, con l’esecutivo e il legislativo rimasti senza guida, sia pure per motivi diversi, e con un nuovo orizzonte elettorale a nemmeno un anno di distanza dalle ultime Regionali.
Poco più di un mese fa, infatti, la Calabria ha registrato la prematura scomparsa della governatrice a Jole Santelli, che con Tallini aveva un rapporto politico e umano molto forte, e si è incanalata verso le nuove elezioni, in base alle norme che dispongono la decadenza del Consiglio regionale nel caso di morte del presidente della Giunta.
È dunque un autunno drammatico per la Regione Calabria, alle prese oggi, nel bel mezzo di una nuova emergenza sanitaria per il dilagare del Covid-19, con una gestione ordinaria dell’esecutivo affidata al presidente facente funzioni della Giunta, Nino Spirlì, e con l’incognita sulla data in cui ritornare al voto: il governo ha indicato alla Calabria un “range” temporale tra il 10 febbraio e il 15 aprile, e proprio ieri Spirlì ha riferito che è sua intenzione segnalare come data per le prossime Regionali il 14 febbraio, data sollecitata dalla maggioranza di centrodestra e in particolare dallo stesso Tallini, ma l’emergenza coronavirus in atto impedisce di cerchiare in rosso sul calendario il giorno giusto.
In più, c’è una Calabria finita nell’occhio del ciclone per le polemiche sullo stato comatoso della sanità regionale e per l’incredibile “valzer” sul nome del prossimo commissario, dopo che tra dimissioni, rinunce e “pasticci” del governo ne sono stati “bruciati” tre nel giro di una decina di giorni (Saverio Cotticelli, Giuseppe Zuccatelli ed Eugenio Gaudio). Adesso l’ultima tegola dell’arresto del presidente del Consiglio regionale, che rende ancora più pesante e difficoltoso il cammino di una Calabria senza pace e senza guida politica.

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