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«Indegne parole di Morra su Santelli». Fi insorge e minaccia di bloccare l'Antimafia

Bufera dopo le dichiarazioni del senatore M5S a “Radio Capital”. Gelmini e Tajani: «Non gli restano che le dimissioni. Offende i malati oncologici». La replica: «Taglia e cuci, strumentalizzano»

Pubblicato il: 19/11/2020 – 23:20
«Indegne parole di Morra su Santelli». Fi insorge e minaccia di bloccare l'Antimafia

ROMA «Sarò politicamente scorretto, era noto a tutti che la presidente della Calabria, Santelli, fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte: hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso». Questo parole a Radio Capital del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, a proposito dell’arresto del presidente del Consiglio regionale della Calabria, scatenano l’indignazione del centrodestra. «Le parole del presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, su Jole Santelli sono indegne. E rappresentano un’offesa per tutti i malati oncologici», dice Antonio Tajani. «Non gli restano che le dimissioni», aggiunge, su Twitter, il vicepresidente di Forza Italia. «Parole vomitevoli», attacca anche Matteo Salvini. Duro commento anche dalla deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro: «Le vergognose parole del presidente della commissione Antimafia Nicola Morra sono un pugno nello stomaco ai malati oncologici e al popolo calabrese. Non ci sono scusanti, non ci sono fraintendimenti. Morra si dimetta immediatamente».
«Secondo il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, i calabresi ‘hanno sbagliato’ a votare Jole Santelli perché ‘era noto a tutti che la presidente della Calabria fosse una grave malata oncologica’. Parole che fanno venire i brividi, affermazioni disgustose e cattive, unite alla diffamazione di un’intera regione», osserva invece Mariastella Gelmini. «Un insulto intollerabile nei confronti dei calabresi, della compianta Jole Santelli, e di tutti coloro che lottano con forza e determinazione contro il cancro», rincara la capogruppo FI alla Camera. «Per Morra i malati oncologici sono persone di serie B, magari da confinare in qualche ghetto, senza possibilità di vivere pienamente la propria vita? Chi fa affermazioni di questo tipo – incalza Gelmini – non è degno di ricoprire un importante ruolo istituzionale, quale la presidenza della Commissione Antimafia. Porremo un problema istituzionale e chiederemo agli alleati di centrodestra di fare lo stesso. Siamo pronti a bloccare i lavori dell’Antimafia – avverte l’esponente FI – fino a quando questo signore non se ne andrà». «Non ci sono aggettivi per descrivere l’enormità delle affermazioni di Nicola Morra su Jole Santelli, i malati di cancro e i calabresi. È una persona indegna di stare in Parlamento, indegno di presiedere l’antimafia. Ma è soprattutto indegno di stare nella società civile», ha commentato su Twitter il deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè, portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato. «La scelleratezza di Morra non meriterebbe commenti – dice invece il governatore reggente Nino Spirlì –. Solo la stupidità è peggiore della morte, perché, la prima, dura una vita, mentre la seconda dura meno di un istante. Morra, alla perenne vergogna accompagni le dimissioni. Unico dovere». Vincenzo Trotta, coordinatore provinciale Giovani Forza Italia di Cosenza: «Mi sarei aspettato da un’alta carica dello Stato, la conoscenza delle basilari norme costituzionali ed un tatto istituzionale, nonché un profondo rispetto verso chi lo ha eletto, ma mi rendo conto che per Nicola Morra, catapultato dal nulla in un ruolo che non riesce minimamente ad interpretare, se non con sconclusionate dichiarazioni, è troppo. Ho letto, infatti, una sua infelice uscita, da piccolo uomo e da pessimo “pezzo di Stato”, seppur seduto sulla poltrona di Presidente della Commissione Antimafia, che addirittura si permette, nel prendere posizioni sulla vicenda giudiziaria di Tallini, abbastanza ad orologeria per tempismo dopo le figuracce governative degli ultimi giorni ed in relazione all’imminente voto per le regionali, di offendere la Calabria e sciacallare su Jole Santelli, che non c’é più.
Un’offesa a chi soffre, un’offesa ai calabresi».
In nottata, Morra ha parlato di «un truffaldino taglia e cuci di mie dichiarazioni» che sarebbero state «strumentalizzate» e di «un attacco nei miei confronti, basato sul nulla».

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