CATANZARO Si alza la temperatura politica a Catanzaro. Il “day after” dell’arresto del presidente del Consiglio regionale Mimmo Tallini, di Forza Italia, indiscusso leader politico del territorio, con la presa di distanza “a caldo” del sindaco Sergio Abramo sta sottoponendo a forte “stress” i rapporti all’interno della coalizione di centrodestra che governa il Comune di Catanzaro, che vive un momento di forte tensione i cui effetti sono ancora tutti da decifrare. Intanto, oggi il gruppo comunale e provinciale e gli assessori comunali di Forza Italia hanno riunito una sorta di “war room” producendo un documento nel quale esprimono vicinanza a Tallini e «amarezza» per alcune esternazioni «frettolose», con un evidente riferimento al sindaco Abramo che comunque gli azzurri non citano.
IL DOCUMENTO DI FORZA ITALIA “Nubi” minacciose si addensano su Palazzo De Nobili, anche se, almeno in questa fase, Forza Italia non dà l’impressione di voler “rompere” con Abramo, visto che nel documento non affondano il colpo né chiedono ufficialmente un chiarimento. Ma qualcosa la dicono, comunque. Scrivono i consiglieri comunali Amendola, Angotti, Costa, Costanzo, Gallo, Lostumbo, Procopi e Renda, gli assessori comunali Cardamone, Cavallaro, Concolino e e Sculco, e poi il gruppo provinciale di Fi composto da Montuoro, Azzarito Cannella e Arena: «Alla luce della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto Domenico Tallini – coordinatore provinciale di Forza Italia nonché presidente del Consiglio regionale – il gruppo consiliare e gli assessori del Comune di Catanzaro e il gruppo provinciale esprimono piena fiducia nell’operato della magistratura, unico organo deputato ad accertare eventuali responsabilità penali, condannando, altresì, qualsiasi forma di sciacallaggio mediatico posto in essere in queste ore. Al contempo, manifestiamo la nostra vicinanza al presidente Domenico Tallini, e alla sua famiglia, dirigente di partito con il quale abbiamo condiviso un percorso umano e politico. Esprimiamo, tuttavia, amarezza per alcune immediate dichiarazioni che hanno disconosciuto, evidentemente, tout court l’operato di Forza Italia che andrà ad assolvere alle proprie funzioni politiche con responsabilità». A sua volta Ivan Cardamone, in qualità di coordinatore cittadino di Forza Italia, evidenzia: «Il lavoro che sta svolgendo la Procura di Catanzaro nell’inchiesta “Farmabusiness” va rispettato, anche per la sua complessità e per l’esigenza di chiarire ruoli e responsabilità. Noi possiamo solo dire che il Mimmo Tallini che abbiamo conosciuto in questi anni è distante dai metodi e dai rapporti di cui viene accusato. Ci auguriamo sinceramente che egli riesca a dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli. Non ci appelliamo genericamente alla presunzione di innocenza, che pure esiste nel nostro diritto, ma confidiamo nella possibilità che ogni imputato possa difendersi. Essendo Mimmo Tallini – prosegue Cardamone – il dirigente politico con cui abbiamo condiviso un lungo percorso umano e politico, esprimiamo una vicinanza non formale in un momento di enorme sofferenza che tocca pesantemente la sua famiglia. Non possiamo non esprimere amarezza per alcune frettolose prese di distanza che tentano di rimuovere a tempo di record il contributo decisivo che Forza Italia ha dato per anni all’affermazione del centrodestra al Comune Capoluogo, alla Provincia e alla Regione. Il tempo e gli sviluppi dell’inchiesta chiariranno tutte le responsabilità».
CENTROSINISTRA ALL’ATTACCO Nel centrodestra è caos, dunque, e il centrosinistra va in forcing. Il consigliere regionale del Pd, Libero Notarangelo, parte all’attacco: «Non voglio esprimermi sul versante giudiziario, il presidente Tallini – sostieni Notarangelo – si difenderà nel corso del processo, come è suo diritto. Ma dal punto politico è scontato affermare che vanno prese le distanze da un sistema che per decenni ha “bloccato” l’amministrazione comunale di Catanzaro, drogando i rapporti con la pubblica amministrazione. È proprio sulla parola “sistema” che dobbiamo concentrarci: non saranno gli arresti o la condanna del singolo che potranno sovvertire la concezione radicata elevata a “normalità”, vale a dire che è giusto rivolgersi al politico di turno per vedere riconosciuto come favore quello che è diritto,. Troppo facile per chi ha governato con i voti raggranellati e moltiplicati grazie a questo sistema di connivenza consolidato – afferma ancora il consigliere regionale del Pd – prendere le distanze da Tallini e company: il centrodestra nel suo complesso, con il sindaco Abramo che grazie al presidente del consiglio in carica, ha stravinto, dove era? Un consiglio spassionato da un ex consigliere comunale che ha avuto il coraggio di farlo: dimettetevi tutti, restituite la parola ai catanzaresi che – conclude Notarangelo – hanno il diritto di scegliere amministratori in grado di costruire una città vivibile, finalmente in maniera libera da condizionamenti». Molto significativo poi l’intervento congiunto d due ex candidati sindaco, Salvatore Scalzo e Nicola Fiorita, protagonisti di due “primavere” di Catanzaro non premiate dalle urne: «Il lavoro delle autorità giudiziarie farà il suo corso, come è giusto che sia, ma già oggi è il tempo di sottolineare che questa vicenda riaccende un faro su una strada che è tempo di ripercorrere. È il tempo – sostengono Scalzo e Fiorita – della consapevolezza che deve allargarsi a quanti più calabresi possibile, riannodando i fili di un cammino democratico di cambiamento che già otto anni fa, nel 2012 e ancora tre anni fa, nel 2017 ha tentato di fermare l’avanzata della malapolitica e consegnare un progetto nuovo e diverso al Comune di Catanzaro. Noi e tanti, tantissimi catanzaresi e calabresi onesti, il sistema di potere descritto nell’indagine lo abbiamo conosciuto e affrontato e rimane il rammarico che esso non sia stato abbattuto attraverso le vie della politica. È tempo che la comunità civile democratica e sana si rimetta in cammino, unita, con orgoglio su quella strada e attorno a quei valori. Perché – lo ribadiamo – è attraverso i progetti e i programmi politici e il voto democratico che occorre, insieme, offrire una speranza reale alla nostra terra e un progetto di governo credibile della città e della regione. Il cambiamento deve avvenire nelle teste, nelle coscienze, nei cuori dei cittadini catanzaresi e calabresi, che ora più di allora possono comprendere e riappropriarsi del proprio spazio vitale, che è quello della democrazia, dei diritti, della qualità, dei servizi, delle competenze, dei meriti, non quella dei favori, del bisogno, del ricatto e del malaffare».
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