CORIGLIANO ROSSANO I dipendenti comunali di Corigliano Rossano delle categorie A hanno proclamato lo stato di agitazione. È quando fa sapere Vincenzo Casciaro, segretario generale Funzione pubblica Cgil Comprensoriale.
«Da molti anni – riferisce – decine di dipendenti comunali si prodigano quotidianamente, per mandare avanti uffici e servizi per i cittadini. Da molti anni, però, a questi stessi lavoratori non sono riconosciute le professionalità maturate e continuano ad essere inquadrati, economicamente e giuridicamente, nella più bassa categoria contrattuale, la A. Ma, nello stesso tempo, continuano ad essere quegli autisti di scuolabus che tutti i giorni portano i bambini a scuola; e sono quegli impiegati che gestiscono gli uffici, che istruiscono le pratiche, che danno risposte ai cittadini con competenza e autonomia. Nei mesi scorsi, l’Amministrazione comunale di Corigliano Rossano ha portato avanti, con impegno e determinazione, una importante azione: la stabilizzazione di 150 Lavoratori, che da circa 20 anni vivevano una situazione lavorativa di precariato e di incertezza. Abbiamo più volte dato atto a questa Amministrazione del grande valore politico, amministrativo, sociale e morale di una stabilizzazione forte e concreta, che ha restituito a 150 lavoratori, e alle loro famiglie, un futuro di serenità e di tranquillità». Da mesi, però, «chiediamo a questa stessa Amministrazione comunale – insiste Casciaro – di abbinare alla necessaria operazione-quantità, una altrettanto necessaria operazione-qualità, che passa attraverso il riconoscimento delle giuste categorie contrattuali, per i tanti lavoratori che, di fatto, conducono pezzi di attività amministrativa che ha riflessi positivi sulla vita quotidiana dei cittadini. Questi lavoratori guidano gli scuolabus, gestiscono o coadiuvano l’Anagrafe, lo stato civile, l’Ufficio elettorale, il protocollo generale, l’ufficio del personale, i Servizi sociali; sono agli Uffici tributi, alle manutenzioni, ai Lavori pubblici, all’Urbanistica, ai Giudici di Pace; fanno da supporto, qualificato e qualificante, ai tanti Uffici dell’Ente. Senza il loro apporto e la loro esperienza, si fermerebbe di fatto la macchina comunale».
Da anni, insomma, questi lavoratori restano inquadrati nel livello contrattuale più basso. Per il sindacalista della Cgil «non si può più attendere oltre. Questi Lavoratori devono essere riqualificati» perché «ci sono le condizioni economiche e giuridiche per farlo. Serve solo la volontà».
La Fp Cgil Comprensoriale, pertanto, ha deciso di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale di categoria A, che da anni attende di essere riqualificato nelle giuste categorie di inquadramento professionale. «Non lo abbiamo fatto a cuor leggero, ma solo dopo l’ennesimo rinvio dell’ennesimo tentativo da noi avanzato per proporre la definizione della vertenza. Attendiamo ora che l’Amministrazione comunale si decida a risolvere questa annosa questione, e avvii pertanto quel tavolo che da mesi stiamo sollecitando».
«D’altra parte – conclude Vincenzo Casciaro – anche per l’ente sarebbe economicamente vantaggioso: tanti lavoratori hanno già avviato azione legale per il riconoscimento delle differenze economiche maturate per lo svolgimento di mansioni superiori. Alcuni hanno già vinto la causa, taluni sono già stati liquidati per le somme riconosciute dal Giudice, comprensive anche di interessi legali, rivalutazione e spese di giudizio a carico dell’Ente. Non vorremmo doverci trovare di fronte a una nuova ondata di cause di lavoro, che sicuramente andremmo a sostenere, per chiedere al Giudice del Lavoro di riconoscere per sentenza i diritti che ad oggi non sono riconosciuti dall’Ente».
La Cgil, a questo punto, non attende altro che la «procedura di raffreddamento e conciliazione» al tavolo prefettizio. (lu.la.)
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