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«Grave pregiudizio educativo». Sospesa l’ordinanza regionale di chiusura delle scuole

Il Tar ha accolto in via cautelare il ricorso presentato contro la decisione di Spirlì col quale venivano «bruscamente chiusi» anche gli istituti non compresi nel Dpcm di Conte fino al 28 novembre….

Pubblicato il: 23/11/2020 – 13:54
«Grave pregiudizio educativo». Sospesa l’ordinanza regionale di chiusura delle scuole

CATANZARO La prima sezione del Tar Calabria ha accolto in via cautelare il ricorso presentato nei confronti della Regione per vedere sospesa l’efficacia dell’ordinanza con la quale, il presidente facente funzioni Nino Spirlì, aveva «bruscamente ordinato sull’interno territorio regionale, dal 16 novembre 2020 a tutto il 28 novembre, la sospensione in presenza di tutte le attività scolastiche di ogni ordine e grado» che erano rimaste escluse dalle chiusure previste nel Dpcm del presidente Conte. Si tratta nello specifico delle scuole materne, elementari e medie (limitatamente alla prima classe).
Il Tar ha poi fissato l’udienza di merito al 16 dicembre prossimo dove si discuterà dell’eventuale annullamento del provvedimento come richiesto dai ricorrenti. Nel dispositivo pronunciato dal giudice di Catanzaro è riscontrata la ritenuta sussistenza del “periculum”, requisito cautelare che ha portato all’immediato blocco degli effetti dell’ordinanza della Regione in attesa di quella che sarà la definitiva pronuncia di merito. Nello specifico, tale requisito riguarderebbe il «grave pregiudizio educativo, formativo ed apprendimentale ricadente sui destinatari ultimi del servizio scolastico».
NESSUN NESSO TRA CONTAGI E FREQUENZA DEGLI STUDENTI L’istruttoria posta a base dell’ordinanza con cui la Regione Calabria aveva disposto la chiusura anche delle scuole materne, elementari e prima media è stata redatta «senza certezza alcuna del nesso di causalità intercorrente fra lo svolgimento in presenza delle attività didattiche nella scuola materna, in quella elementare e media di primo grado (limitatamente al primo anno) e il verificarsi dei contagi, stante anche l’assenza di interlocuzioni con gli Istituti Scolastici (ritenuti tutti allo stesso modo luoghi in cui il rispetto del distanziamento interpersonale è ‘complicato’)». Lo scrive il Tar di Catanzaro nel provvedimento con cui ha disposto la sospensione dell’ordinanza regionale.
«L’istruttoria posta a base dell’atto impugnato – scrive nella sua ordinanza il presidente del Tar Giancarlo Pennetti – oltre a basarsi su presupposti cronologicamente non lontani da quelli tenuti presente dal citato Dpcm e dal successivo inserimento della Calabria in zona rossa, comunque, per quanto riportato nel preambolo motivazionale, nel disporre una chiusura generale, estesa cioè all’intero territorio regionale, senza discriminazione alcuna fra differenti situazioni locali o parti di territorio diverse, delle attività didattiche in presenza nei confronti delle categorie di alunni sopra indicate senza una almeno verosimile indicazione di coefficienti e/o percentuali di contagio riferibili ad alunni e operatori scolastici ma esclusivamente sulla base della mera rappresentazione della ‘connessa ai numerosi contagi di studenti e operatori scolastici’». Elementi che secondo il presidente del Tar conducono «alla conclusione che la succitata correlazione e comunque – quand’anche esistente – la sua consistenza e distribuzione territoriale sembrano essere frutto d’una istruttoria procedimentale sommaria e carente basata su dati e ipotesi destinati a trovare più precisa conferma solo ad intervenuto esaurimento dell’efficacia dell’ordinanza ‘de qua’».
A CATANZARO LE SCUOLE RESTANO CHIUSE Le scuole di ogni ordine e grado di Catanzaro resteranno chiuse sino al 28 novembre anche dopo la decisione del Tar che ha sospeso l’ordinanza della Regione in cui si prevedeva la sospensione dell’attività didattica a tutti i livelli. A Catanzaro, così come in altri comuni calabresi, infatti, resta in vigore l’ordinanza emessa dal sindaco Sergio Abramo l’11 novembre scorso, prima dell’ordinanza regionale. Nell’occasione Abramo aveva sospeso l’attività in tutte le scuole.

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