di Giorgio Curcio
LAMEZIA TERME Un reparto allestito in poco meno di due settimane per offrire un sostegno concreto contro l’emergenza da Covid-19 che, in Calabria, sta conoscendo numeri nettamente peggiori rispetto alla prima ondata primaverile. Il nuovo reparto Covid, ricavato al primo piano dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, mettendo a punto l’aspetto scientifico e tecnico, da giorni lavora già in pieno regime. Una piccola conquista in un panorama sanitario, quello lametino, a tratti sconfortante e che vede sul banco degli imputati una classe politica incapace di opporsi concretamente al lento ma progressivo “svuotamento” del presidio ospedaliero di Lamezia Terme avvenuto in questi anni, e un’amministrazione ora esultante ma che, in realtà, si era opposta in primavera all’idea e al progetto, poi bocciato, di ospitare pazienti Covid nella città della Piana.
IL NUOVO REPARTO COVID E mentre oggi il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, ha annunciato l’ulteriore potenziamento dell’area centrale della Calabria, con Lamezia Terme che ha dato la disponibilità di 30 posti di cui 6 sub intensiva, nel nosocomio lametino il reparto Covid a Lamezia è una realtà già operativa da alcuni giorni, grazie alle sollecitazioni delle associazioni, che da mesi chiedevano un presidio anche a Lamezia per l’assistenza dei pazienti affetti da coronavirus, e alle promesse mantenute dell’Asp di Catanzaro guidata dal prefetto Latella. Attualmente sono 17 i pazienti ricoverati nel reparto, altri due pazienti negativizzati sono in Medicina mentre un paziente positivo è ricoverato nell’ospedale di Soveria Mannellli. Una operatività quasi sorprendente se non fosse che a guidare il reparto c’è Gerardo Mancuso, referente per la gestione clinico-assistenziale dei pazienti Covid, direttore dei reparti di medicina generale di Lamezia Terme e Soveria Mannelli e punto di riferimento da anni dell’Asp di Catanzaro. «Stiamo svolgendo attualmente attività di degenza con pazienti lievi o severi, ma che non hanno necessità di essere intubati – racconta Gerardo Mancuso al Corriere della Calabria – sfruttando essenzialmente due percorsi separati di riferimento: uno è il trasferimento dagli hub di riferimento come il “Pugliese-Ciaccio” e il Policlinico di Catanzaro, l’altro è legato al pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme».
IL PERSONALE MEDICO IN AIUTO «Inizialmente erano stati previsti 12 posti letto ma stanno arrivando altre unità infermieristiche quindi a giorni i posti totali disponibili saranno già 20 in area Covid». Orari massacranti, doppi turni e una sorta di guerra combattuta a “mani nude”. Per il personale medico sono stati mesi difficilissimi, anche nell’ospedale di Lamezia. Ed è proprio la gestione del personale medico il punto cruciale affrontato da Mancuso: «Il nuovo reparto Covid è partito inizialmente impiegando il personale interno e quello infermieristico assunto in queste settimane proprio per l’emergenza coronavirus. La strategia che abbiamo adottato ha visto prima l’individuazione del personale interno, poi abbiamo attinto da una graduatoria Covid, poi dal personale interno ausiliario e medico». «Personale medico – spiega Mancuso – comunque insufficiente per gestire al meglio la situazione, sebbene ci sia una stretta collaborazione con i medici dell’obi e del pronto soccorso, in modo da riuscire a coprire senza problemi le guardie h24». Ma ci sono anche buone notizie: «Tra mercoledì e giovedì – ci spiega Mancuso – arriverà altro personale. Ormai dunque manca poco e lavoreremo certamente meglio».
TAMPONI RAPIDI La gestione dell’emergenza Covid a Lamezia negli ultimi giorni ha visto un netto cambio di passo. Già perché nel reparto di Microbiologia è arrivato il nuovo macchinario che consentirà di processare poco più di 400 tamponi per 12 ore al giorno, per tutta la settimana, e sei ore la domenica. Sono già arrivati, inoltre, i tamponi antigenici rapidi e che verranno utilizzati subito come attività di screening, con risultati che arriveranno in tempo reale.
LA “PALAZZINA” COVID Nonostante la piena emergenza Covid, ci sono delle tempistiche (anche burocratiche) da rispettare. A Lamezia, infatti, doveva essere già pronta la “palazzina” di tre piani – prefabbricata – nelle adiacenze dell’ospedale lametino ma invece si sta ancora definendo l’appalto con Invitalia. Il progetto da poco più di 8 milioni di euro, è stato prima bloccato, poi ripreso per ospitare stabilmente i reparti di Malattie infettive e Microbiologia oltre che un Pronto soccorso dedicato proprio all’emergenza Covid. Ci vorranno almeno 6 o 8 mesi prima dell’inizio dei lavori. Un’eternità in piena pandemia. (redazione@corrierecal.it)
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