ROMA La nomina era attesa già venerdì scorso, nel Cdm che ha dato il via libera al dl ristori ter e al nuovo scostamento da sottoporre alle Camere. Ma la nomina del nuovo commissario alla sanità calabrese, dopo il valzer di nomi delle ultime settimane, rischia di slittare ancora, salvo accelerazioni dell’ultimo minuto. Difficile che l’incarico arrivi nel Cdm fissato per domani alle 18, anche se l’obiettivo del premier Giuseppe Conte resta quello di chiudere la partita in fretta, il più rapidamente possibile. E il presidente del consiglio lo ha ribadito anche lunedì sera davanti alle telecamere di “Otto e mezzo”.
Dietro la condizione di ‘stand-by’ ci sarebbero una serie di rifiuti che hanno assottigliato in modo drastico la rosa dei nomi sul tavolo del governo, e pare che tra i no si annoveri anche quello dell’ex prefetto di Roma Francesco Paolo Tronca. «La verità è che neanche Gesù Cristo accetterebbe un incarico del genere…», dice un ministro all’Adnkronos, confermando l’immobilismo sulla nomina di chi dovrà risanare i conti della sanità calabrese. «Alla fine ci toccherà nominare un sottosegretario…», scherza un altro esponente del governo giallorosso.
Chi sembrerebbe disposto ad assumersi la responsabilità di mettere in ordine i conti del sistema sanitario calabrese è Gino Strada, che nei giorni scorsi aveva confermato ad alcuni esponenti della maggioranza la sua disponibilità ad accettare un’eventuale incarico, raccontano alcuni beninformati all’Adnkronos. Ma il nome del fondatore di Emergency non rientrerebbe nella rosa sul tavolo del premier perché deficitario di alcune caratteristiche che l’esecutivo ricerca, messe tra l’altro nero su bianco anche nel cosiddetto decreto Calabria.
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