CATANZARO Oltre una settimana fa, il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, aveva dettato le prime linee del “piano vaccini” inviando una comunicazione ai presidenti delle Regioni e per conoscenza ai ministri Speranza e Boccia.
«In particolare – aveva detto Arcuri – il vaccino Pfizer, il cui iter di validazione sembra essere, ad oggi, il più avanzato, permetterebbe all’Italia di disporre già dal fine gennaio 2021 di circa 3,4 milioni di dosi da somministrare a 1,7 mln di persone. È necessario, pertanto, scegliere il target di cittadini a cui somministrare le prime dosi disponibili». Giocoforza, la scelta è fin da subito ricaduta sugli ospedali e i presidi residenziali per anziani (Rsa), e sempre alle Regioni era stato chiesto di individuare le strutture più idonee: «Al fine di definire il piano di fattibilità di questa prima fase di somministrazione è necessario individuare in ogni provincia, idonee strutture capaci di rispettare i vincoli sovraesposti quanto alle caratteristiche di consegna, di conservazione e di somministrazione», dando come termine per detta comunicazione lo scorso 23 novembre.
IL PIANO VACCINI IN CALABRIA Il 20 novembre, Antonio Belcastro, in qualità di delegato regionale all’emergenza Covid, ha così risposto alla richiesta e «la tabella relativa alla prima fase di somministrazione del vaccino Covid-19 della Regione Calabria».
Vengono specificati anzitutto i numeri delle Aziende ospedaliere della regione, divise tra le diverse province.
Negli ospedali. L’azienda ospedaliera di Cosenza conta al suo interno un personale di 9.207 operatori. Il numero, viene specificato dalla Regione, «è in via di definizione dovendo inserire specializzandi, tirocinanti e altre eventuali categorie». A questi si aggiungono i 7.808 componenti del personale sanitario e sociosanitario «operanti nelle intere province». Secondo gli stessi parametri, a Catanzaro, tra “Pugliese Ciaccio” e policlinico universitario “Mater Domini” si contano 9.279 operatori e un personale sanitario e sociosanitario di 7.748. Quest’ultima cifra, specifica sempre la Regione, «in questo caso è riferita anche alle province di Crotone e Vibo Valentia».
Al Gom di Reggio Calabria, infine, gli operatori sono 6.680 e il personale sanitario e socio sanitario 6.140.
Nella richiesta, il commissario Arcuri chiedeva inoltre di specificare, oltre al numero e alla denominazione dei presidi ospedalieri, anche altre condizioni. «All’interno dei presidi indicati – scriveva il commissario Covid – dovranno avere la disponibilità di congelatori» con caratteristiche tali da consentire la conservazione del siero ed il «relativo volume di spazio disponibile».
Questo perché «le caratteristiche di consegna di questo primo vaccino prevedono, per garantire la sua integrità, che questo sia consegnato esclusivamente dal fornitore direttamente ad ogni punto di somministrazione (in apposite borse di conservazione contenenti, al massimo, 5 scatole da 975 dosi ciascuna). Le caratteristiche di conservazione – scrive Arcuri – inoltre, di queste prime dosi di vaccino, prevedono che lo stesso possa essere mantenuto per: 15 giorni dalla consegna nelle borse di conservazione del fornitore; 6 mesi, qualora si disponga di celle frigorifere a temperatura di meno 75 fino a meno 15 gradi centigradi».
Secondo i dati comunicati dalla Regione, nell’Azienda ospedaliera di Cosenza si ha un volume di spazio disponibile pari a 80 litri con una temperatura di conservazione raggiungibile di meno 20 gradi. Al “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro lo spazio è di 70 litri, anche in questo caso con una temperatura raggiungibile di meno 20 gradi; stime che si ampliano in relazione al “Mater Domini” dove vi è un primo spazio che può arrivare a contenere addirittura mille litri ad una temperatura che arriva fino a meno 80 gradi centigradi e un secondo dii 70 litri massimi con temperatura raggiungibile di meno 20 gradi. Chiude il Gom, anch’esso con una temperatura di 70 litri fino a meno 20 gradi.
Nelle Rsa. Seconda parte riguarda le diverse strutture per anziani sparse nelle diverse province. In questo caso si conta, oltre al personale operante al suo interno, anche gli ospiti residenti. Per ogni provincia viene inoltre indicato il presidio ospedaliero di riferimento dal quale attingere le dosi di vaccino, secondo la ripartizione sopra specificata. Secondo i numeri, nelle Rsa della provincia di Cosenza dovrebbero essere distribuite dosi pari a 2.008 unità per gli operatori e 2.362 per ospiti; nella provincia di Catanzaro 1.248 operatori per 1.366 ospiti; nella provincia di Vibo Valentia 394 operatori per 548 ospiti; nella provincia di Crotone 562 operatori per 612 ospiti e infine, nella provincia di Reggio Calabria, 932 operatori per 1.173 ospiti. Per un totale, tra aziende ospedaliere e Rsa di 57.757 unità tra operatori, personale socio sanitario e ospiti nelle strutture per anziani. (redazione@corrierecal.it)
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