CORIGLIANO ROSSANO Fra i 129 nuovi casi accertati nell’Asp di Cosenza, 11 riguardano la Sibaritide: 10 a Corigliano Rossano – tutti già in quarantena domiciliare – ed uno a San Demetrio che sarà verificato oggi perché potrebbe essere un non residente.
«La situazione, in base ai numeri – ha spiegato il responsabile del dipartimento Igiene e Sanità pubblica per l’area dell’ex Asl n. 3, Martino Rizzo – sembra in leggero miglioramento. Anzi in alcune aree dove il virus si è abbattuto prima, le guarigioni incominciano a superare i nuovi casi. Non dimentichiamo inoltre che l’esplosione epidemica, probabilmente c’è stata già, ma i numeri sono stati “diluiti” per il fatto che i tamponi antigenici positivi, messi in quarantena, vengono confermati come casi solo dopo una decina di giorni, quando viene fatto il tampone. Quindi si tratta di casi “attesi”, che stiamo scoprendo man mano».
Secondo Rizzo, comunque, «non c’è da festeggiare, perché ancora le strutture ospedaliere sono in sofferenza, cioè mancano i posti letto dove i contagiati, sintomatici gravi, possono essere ricoverati. E questo succede da noi, ma la stessa problematica c’è a Catanzaro e nelle altre province».
Ciò vuol dire, secondo il responsabile della Usca «che siamo ancora in piena emergenza, e che il virus colpisce ancora duro. Più aumentano i positivi, più aumentano i sintomatici, più aumentano i sintomatici gravi. Quando diminuiranno i casi, diminuiranno anche in percentuale le persone che hanno bisogno di ricorrere alle cure ospedaliere, e potremo dire che le cose vanno meglio».
Rizzo riferisce, ancora, di 170 ricoverati in provincia di Cosenza «e non sono pochi» perché «in questa situazione tutto il sistema subisce ripercussioni negative, con difficoltà a trovare posti per curare le altre patologie, che comunque continuano ad esistere». (lu.la.)
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