COSENZA «La Commissaria dell’Asp di Cosenza Simonetta Cinzia Bettelini, è cessata dall’incarico di commissario straordinario il 6 novembre scorso» e «il nuovo Decreto Calabria bis nulla dice in tema di prorogatio, il che lascia supporre che trovi applicazione, nel silenzio della legge, ciò che era stato previsto dal precedente Decreto Calabria che prevede che: “Fino alla nomina del nuovo commissario straordinario, in mancanza di direttore amministrativo o di Direttore Sanitario, le funzioni di ordinaria amministrazione le svolge il dirigente di Uoc Amministrativa più anziano o, in subordine, il Responsabile di Struttura semplice…”». È i segretario generale della Fedir Elisa Petrone a sottolineare la situazione anomala. Anomala perché, scrive in una nota, «stiamo assistendo al conferimento – con procedure a tamburo battente – di incarichi di Unità operativa semplice e, come nel caso dell’Area Legale e contenzioso, di Unità operativa complessa o addirittura di direttore di dipartimento amministrativo che di ordinario hanno ben poco».
«In una situazione di estrema urgenza come quella che si sta vivendo – scrive Petrone –, appare strano che le priorità siano i conferimenti di incarichi che esulano l’ordinaria amministrazione. Ne è un esempio eclatante l’avviso per direttore Uoc Area Legale pubblicato il 30 ottobre (poco prima della scadenza del Decreto Calabria) con scadenza al 10 novembre (Decreto Calabria già scaduto, Decreto Calabria bis non ancora entrato in vigore) e nomina del vincitore il 17 novembre. In tutto 17 giorni. Veloce come la luce. Peccato che sia peraltro illegittimo visto che ha inopinatamente limitato la partecipazione ai soli avvocati pur essendo quell’incarico di tipo squisitamente gestionale».
Ancor più veloce, sottolinea la Fedir, «l’avviso per Direttore Dipartimento tecnico amministrativo pubblicato il 17 novembre, scadenza 20 novembre 2020 e attribuzione dell’incarico con delibera numero 1188 del 24 novembre 2020. In tutto 7 giorni. Eppure sono anni che come Fedir chiediamo che vengano messi ad avviso – come chiede Anac – tutti gli incarichi scaduti da oltre due anni e che continuano ad essere ricoperti illegittimamente in prorogatio ed a ricollocare i dirigenti perdenti incarico come prescrivono le disposizioni regionali. Ed invece no: a Bettelini stavano a cuore solo questi due incarichi. Come mai? Tutti gli altri possono aspettare».
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