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Covid, anche la Calabria potenzialmente in "zona gialla"

In Italia la velocità di trasmissione del coronavirus nelle ultime due settimane sta rallentando. Nella nostra regione l’Rt è pari allo 0,92, sotto la media nazionale (1,03). Spirlì: «A questo punt…

Pubblicato il: 27/11/2020 – 16:37
Covid, anche la Calabria potenzialmente in "zona gialla"

ROMA La decisione spetterà al ministro della Salute, Roberto Speranza, ma quelle che filtrano dalla Cabina di regia sono sensazioni positive sulla base degli ultimi dati forniti dal Cts.
In Italia la velocità di trasmissione del coronavirus nelle ultime due settimane sta rallentando. Circostanza che, sebbene l’allerta sia ancora molto alta, potrebbe far pensare concretamente al ministro di firmare un’ordinanza con una nuova classificazione di rischio per le Regioni.
Con l’Rt attuale, quello nazionale è attualmente 1,03 (1,08 se calcolato negli ultimi 15 giorni), teoricamente tutte le regioni potrebbero rientrare nella “zona gialla”. In Calabria l’Rt è addirittura sotto la media nazionale, 0,92, nonostante i problemi di comunicazione delle scorse settimane e le criticità del sistema sanitario, legate essenzialmente ad un numero ritenuto esiguo di Terapie intensive, 161, e ancora alla mancata nomina del commissario alla sanità.
I numeri, dunque, sono incoraggianti. Segno che le tre settimane di lockdown hanno comunque sortito gli effetti sperati in Italia e in Calabria dove la percentuale di occupazione delle Terapie intensive è pari al 28% mentre quella dei reparti internistici si attesta al 50%.
SPIRLI’: «NUOVA ZONA ROSSA SARA’ RESPONSABILITA’ DEL GOVERNO» Lo afferma il presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, in merito alle ultime vicende della sanità calabrese e, in particolare, alla mancata nomina del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, quale commissario ad acta. Dopo la telefonata, intercorsa lo scorso 25 novembre, tra lo stesso Spirlì e il presidente del Consiglio Conte, durante la quale era stata annunciata la nomina a commissario di Narciso Mostarda, sulla questione, spiega la Presidenza della Regione, «è calato il silenzio, nonostante, per il bene dei calabresi, dalla Giunta regionale fosse arrivato un parere favorevole». «Il Governo – afferma il presidente Spirlì – non è riuscito a dare una amministrazione alla Sanità calabrese e ha pure rifiutato la nostra disponibilità ad affiancarlo nella gestione del comparto.Così la poltrona di commissario ad acta è ancora vuota, e i cittadini, nel caso in cui la zona rossa dovesse essere prorogata, si ritroverebbero a pagare per colpe altrui». «Tutto quello che i Calabresi avrebbero dovuto fare in queste settimane – aggiunge Spirlì –, è stato fatto. Hanno rispettato il distanziamento, usato tutti i dispositivi di protezione individuale richiesti e abbassato le saracinesche delle loro attività commerciali, rischiando il tracollo. Quanto alla favola degli ospedali sull’orlo del collasso, si è smentita da sola, in quanto – a parte qualche periodo di maggiore afflusso, come accade dalle Alpi fino a Lampedusa e Pantelleria – negli altri giorni la disponibilità di posti in terapia intensiva e sub-intensiva e di letti ordinari c’è sempre stata.
Lo spauracchio della morte alle porte degli ospedali, quindi, è stato solo un espediente per rappresentare la Calabria come uno Stato del quarto mondo in cui inviare medici missionari o salvatori muniti di super poteri». «Resta l’amarezza, accompagnata dalla consapevolezza che, in terra di Calabria – conclude il presidente –, i grandi geni nascono e, per quanto riguarda molti, restano. Mi auguro solo che il Governo, adesso, rifletta seriamente sulle proposte che abbiamo avanzato più volte ma che, purtroppo, non sono mai state ascoltate o prese in considerazione»

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