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Graziano: «Costruire tutti insieme una coalizione forte per battere le destre»

Secondo il commissario regionale, il Pd sarebbe «disponibile a un confronto costruttivo, ma c’è bisogno di responsabilità perché il tempo è poco. L’attuale governo regionale non è all’altezza, si v…

Pubblicato il: 29/11/2020 – 7:10

COSENZA La redazione del Corriere della Calabria ha rivolto una serie di domande al commissario calabrese del Partito Democratico, Stefano Graziano, per vedere analizzato il particolare momento della politica regionale e e nazionale, tra il caos commissariamento, l’emergenza sanitaria e le recenti inchieste. Lo sguardo è proiettato alle prossime elezioni regionali per le quali, non senza polemiche, sembra sempre più probabile l’ipotesi del 14 febbraio.
Sei commissari nel giro di venti giorni, roba da parodia. Ma il Governo si è reso conto della figuraccia?
«Il Governo, in alcuni passaggi, ha disorientato anche noi e mi riferisco a qualche scelta che andava vagliata prima dell’annuncio. In piena emergenza sanitaria sarebbe stato fondamentale ed obbligatorio intervenire con tempestività, recuperare la fiducia nelle istituzioni con un cambio di passo netto nella sanità, proprio a partire dalla gestione del Covid».
La sanità della Calabria resta nelle mani di Roma nonostante la gestione disastrosa. Perché questa volta dovrebbe andare meglio?
«Il Governo ha scelto un uomo dello Stato, competente e indipendente, come il prefetto Guido Longo che – se sostenuto da una squadra motivata ed esperta in materia di sanità – saprà dare risposte adeguate ai bisogni del territorio. Il ministro Boccia, poi, ha preso impegni precisi riguardo al potenziamento della sanità calabrese; processi che vanno di pari passo con il risanamento finanziario e la lotta senza quartiere ad ogni forma di illegalità».
«Se Morra si debba dimettere o meno è affare della sua coscienza ma io sono rimasto addolorato e sbalordito da quelle parole, insensate». Il magistrato Carlo Nordio, nonostante le scuse del grillino Nicola Morra, sta pensando di lasciare l’incarico, ma non è il solo a volerlo fuori dalla presidenza della Commissione parlamentare Antimafia. Come andrà a finire?
«La sortita infelice di Morra ha leso la dignità di migliaia di persone che – sebbene affette da gravi malattie – continuano a vivere, non a sopravvivere ed in considerazione di ciò anche il Partito Democratico ha stigmatizzato l’episodio. Per quanto mi riguarda, sono d’accordo con Nordio: è una scelta che riguarda Morra, la sua coscienza e la sua sensibilità».
L’operazione Rinascita-Scott, condotta dalla Dda di Catanzaro, nella sola provincia del vibonese – seppure nel rispetto dei diritti di difesa delle persone coinvolte – induce ad un drammatico interrogativo: come si fa a non pescare nel torbido se solo in quel territorio, popolato da circa duecentomila residenti, abitano diciannove cosche?
«Si può e si deve non pescare nel torbido con una attenta selezione della classe dirigente, con uno Stato capace di interventi repressivi ma in grado di porre in essere anche misure sociali e culturali. Così facendo si toglie manodopera alle cosche e si gettano i semi per far crescere la cultura della legalità».
Il PD in Calabria è ancora il partito evanescente e commissariato che dovrà strappare lo scettro ad un centrodestra ferito dalla scomparsa prematura della governatrice Santelli e colpito dalla vicenda giudiziaria del presidente Tallini. Ha già in mente un candidato? Lo condividerà con i 5 stelle e con Italia Viva?
«Il Partito Democratico in Calabria è tutt’altro che evanescente. E’ un partito che ha avviato un processo di rinnovamento e cambiamento e, sarebbe tornato alla normalità, se non fosse per il Covid. Il Pd è disponibile ad un confronto costruttivo con l’obiettivo di allargare il perimetro della coalizione di centrosinistra e nella speranza che, questa volta, si mettano da parte i personalismi, come accaduto nel recente passato e si metta al primo posto la Calabria e gli interessi della collettività calabrese. C’è bisogno di costruire tutti insieme una coalizione forte per battere le destre in Calabria. Da qui il mio appello al senso di responsabilità anche perché il tempo a disposizione è poco».
Covid permettendo, quando pensa si debba tornare alle elezioni considerato che la Giunta resta in carica solo per l’ordinaria amministrazione ed il Consiglio regionale si riunisce ma in molti, compreso il Pd, ne contestano la legittimità?
«Il ritorno alle urne è una priorità. L’attuale governo regionale si sta dimostrando non all’altezza e questa fase non credo sia a lungo compatibile con una giunta che deve garantire l’ordinaria amministrazione. Si voti quanto prima, tra febbraio e marzo. Ovviamente se il quadro epidemiologico sarà tale da consentire la consultazione in totale sicurezza». (redazione@corrierecal.it)

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