ROMA «La Rai si scusa» per le modalità con cui è stata rinviata la partecipazione di Nicola Morra alla trasmissione ‘Titolo V’, «errori dovuti alla concitazione di quelle ore»: è il messaggio dei vertici Rai letto da Lucia Annunziata durante la puntata di “Mezz’ora in più” in cui era ospite il presidente della Commissione parlamentare Antimafia, dopo le polemiche sul caso Santelli.
Dal canto suo anche il senatore Morra ha manifestato l’intenzione di ricucire con le opposizioni. «Se sono qui – ha affermato – è perché da parte mia c’è voglia di ricucire. Rimango però perplesso, la tv ha un enorme potere deformante, questa trasmissione lo dimostra, sono venuto per porre fine a un problema, ad una partita, per far parlare un rappresentante del parlamento che potrebbe anche aver sbagliato. Se poi al contrario dobbiamo tornare al processo a Nicola Morra non ci sto e posso andarmene». «Io ho fatto capire anche in Aula – ha aggiunto Morra – e il centrodestra mi ha ascoltato con parole forse infelici per tanti, e di cui eventualmente mi posso scusare se hanno avvertito la sofferenza, che un popolo deve assumersi la responsabilità delle scelte che fa. Nel momento in cui in Calabria le cose non vanno bene bisogna richiamare tutti ad assumersi le loro responsabilità, io non sono mai stato tenero neppure col governo».
«Sono diventato un prodotto televisivo in questi giorni – ha aggiunto Morra – e un certo mondo politico voleva la mia testa». «La stessa Santelli – ha detto Morra in un altro passaggio – ha rilasciato lei stessa interviste in cui ha affrontato la questione della malattia: tutti ne erano a conoscenza. Ho lamentato l’atteggiamento degli elettori che forse con superficialità hanno votato in modo poco responsabile». Il presidente dell’Antimafia ha sostenuto che probabilmente ciò che si stava per affrontare nella sede della trasmissione Titolo V «avrebbe rappresentato un esplosivo tale da destare la preoccupazione di tanti, forse per questo si è levato un fuoco di fila impressionante contro di me: si sarebbe parlato di sanità, ‘ndrangheta, soldi». «Sono entrato in studio, sono stato microfonato e in quel momento mi è stato detto che non potevo intervenire ma volevo ragionare di questioni che riguardano miliardi di euro, i buchi della sanità calabrese sono inimmaginabili. Se cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra sono già in grado di immettere 500 miliardi di euro sul mercato, forse bisognerebbe approfondire di più quei temi», ha concluso Morra.
LEGA: «DIMISSIONI SUBITO» «Dal presidente Morra ancora parole scandalose e indegne. Stavolta lo fa, ospite di Lucia Annunziata, parlando delle presenze di Jole Santelli in commissione Antimafia alludendo chiaramente – e per l’ennesima volta – alla malattia che non ha lasciato scampo alla compianta collega e presidente della Regione Calabria. Morra chieda scusa davvero – non solo con frasette di circostanza per salvare la poltrona – e si dimetta subito per consentire i lavori di una commissione fondamentale nel nostro paese. Nel frattempo, andiamo a verificare tutte le numerose assenze dei parlamentari di maggioranza durante i lavori della commissione Antimafia e le scarcerazioni dei mafiosi avvenute negli ultimi mesi grazie alle politiche di questo governo. La commissione aspetta ancora tante risposte non sollecitate chissà per quale motivo dal presidente Morra al ministro Bonafede». Così i senatori ed i deputati della Lega in commissione Antimafia: Gianluca Cantalamessa (capogruppo), Pasquale Pepe, Andrea Dara, Antonella Faggi, Lina Lunesu, Enrico Montani, Luca Paolini, Erik Pretto, Gianni Tonelli e Francesco Urraro.
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