La sofferenza è salita in cattedra da quasi un anno e non tende a scendere. Impartisce lezioni urbi et orbi. Ma come sempre succede l’aula dei discepoli presenta chi è più pronto ad ascoltare, comprendere e pensare e chi è distratto da affari che non fanno apprendere la lezione.
Tutti, o quasi, hanno commesso errori e la sofferenza, munita di matita rossoblù, non lesina segni a nessuno, anzi manifesta anche la sua crudeltà inferendo segni mortali a molti innocenti. Ma quella matita rossoblù ormai ha segnato le pagine di molte istituzioni scoprendone i limiti e le incongruenze sinora nascosti a volte meglio altre peggio.
Insomma, la sofferenza non ha usato riguardo per alcuno e, dinanzi ad essa, quelle differenze che distinguono gli uomini hanno attenuato i loro effetti colpendo anche gli intoccabili.
L’Agenzia della sanità è sempre il nostro progetto
La lezione comincia ad arrivare e questa volta colpisce in positivo! Da ogni lezione si trae insegnamento ma c’è chi sa trarne più profitto di altri.
La Lombardia, Regione in questi mesi tanto più vituperata per il pregresso declamato sistema sanitario di eccellenza, s’è rimboccata le maniche e ha iniziato a studiare.Un gesto di umiltà e responsabilità che fa onore ad un popolo che prende atto di errori e che vuole intraprendere la strada della rinascita, sì, è il caso di dirlo, dopo le gravissime pene inflitte ai cittadini lombardi. E non soltanto.
Così il sistema sanitario tanto acclamato si mette in discussione a s’avvia verso la “agenzializzazione”. Neologismo impronunciabile e inaccessibile ma che contiene un significato chiaro e condivisibile.
Un aziendalismo che fa perdite e non garantisce i LEA lo pretende
Il processo di emancipazione della gestione sanitaria dalle insane infiltrazioni della politica e del mercato, ma anche processo di instaurazione di un rapporto esclusivo e privilegiato con i bisogni dell’utenza, cioè dei pazienti. Un management professionale e responsabile, selezionato con procedure ad evidenza pubblica che sappia spendere il danaro pubblico e sappia concentrarsi nella prevenzione.
In sintesi, il ribaltamento copernicano delle attuali preminenti impostazioni. In questo solerte avvio del ripensamento del sistema sanitario regionale s’intravede anche la giustapposizione di un modello che sappia contraddire quella attuale forza che spinge il pendolo verso un nuovo centripetismo sanitario, e non solo. Si ascolta sempre più diffusamente che il responsabile di questo stato di cose è il riformato titolo quinto della costituzione, spesso senza averlo neppure compreso. Il che, in verità, non è semplice. Prima di avviare l’ennesima crociata riformatrice che sotto l’impeto dell’opacità navigherà col vento in poppa, salvo poi a pentircene quando le nebbie si saranno diradate, prendiamo buon esempio da chi ha intrapreso la strada faticosa e irta dell’approfondimento per un approdo più sicuro.
E’ stato il nostro sogno, che si realizza altrove
Da vent’anni l’Unical e il suo Laboratorio per la ricerca giuridico-economica a tutela della salute svolge e ri-progetta un master in diritto e management sanitario al quale hanno partecipato centinaia di medici e sanitari calabresi, e non. Questi sono buoni testimoni di come il tema della “agenzializzazione” sia stato un leitmotiv degli ultimi lustri. Nulla si improvvisa, e la Lombardia non lo fa. La sofferenza ha insegnato che la ricerca e la cultura devono essere parte delle istituzioni. Intelligenti pauca.
*Laboratorio per la ricerca giuridico-economica a tutela della salute dell’Unical
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